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Sulla notizia pubblicata da La Pressa della sospensione da parte dei Probiviri di Alberto Cirelli alla presidenza di Confapi Emilia, interviene Luca Negrini, presidente cittadino di Fratelli d’Italia.
'Alla luce della notizia della sospensione di Cirelli dalla Presidenza di Confapi Emilia, avvenuta tra l’altro attraverso l’utilizzo dell’articolo 12 numero 5 del codice etico che rappresenta un punto cardine dello stesso codice volto a garantire una giusta risposta a tutela dell’associazione quando si tratta di verificare la trasparenza e l’onestà dei comportamenti di chi la compone, a maggior ragione quando si tratta dei vertici (e ciò ci fa immaginare che si tratti di una contestazione di una certa rilevanza) ci domandiamo come sia possibile che lo stesso Cirelli non si sia ancora dimesso dalla carica di Presidente di Seta - afferma Negrini -.
Comprendiamo l’imbarazzo di Muzzarelli che ha la responsabilità politica della selezione che ha portato la proposta dello stesso Cirelli all’assemblea che lo ha designato Presidente e che, più che attuare un atteggiamento silente, dovrebbe essere il primo a chiedere le dimissioni soprattutto in questa fase in cui non sono note le motivazioni per le quali si è proceduto alla sospensione in Confapi'.
'In queste ore, inoltre, siamo venuti a conoscenza del fatto che Cirelli, tramite un messaggio Whatsapp, che citiamo testualmente, girato in molteplici chat appartenenti al mondo della sinistra, stia tentando, in maniera goffa e con termini molto poco eleganti, di incolpare per questo provvedimento la “destra inguardabile” che lo starebbe attaccando, attuando una mossa strategica in chiave elettorale per la sua vicinanza alla sinistra.
Rassicuriamo il vaneggiante Cirelli che, al contrario di quanto accade spesso in questo territorio, non appartiene al nostro modus operandi quello di attaccare qualcuno che ricopre ruoli pubblici solo per la propria appartenenza politica. Chiaramente non abbiamo l’arroganza di pensare che questo, Cirelli, possa comprenderlo'.
'Un comportamento, quello tenuto a seguito della sospensione, che evidenzia come non ci sia l’atteggiamento corretto volto a collaborare per la ricerca della trasparenza e della chiarezza che un provvedimento del genere dovrebbe richiedere. Pertanto chiediamo che Cirelli si dimetta dalla carica di Presidente di Seta dato che, a nostro avviso, è chiaro quanto in questo momento non sia nella condizione per poter ricoprire nel migliore dei modi un ruolo delicato come quello della guida dell’azienda che si occupa del trasporto pubblico. Consapevoli che nella normalità delle cose, anche a tutela della propria figura, chiunque al posto di attuare un giochetto di basso livello, insignificante e che poco si addice ad un uomo che ha ricoperto ruoli di primo piano, destinato a gettare fango su altri, si sarebbe già dimesso', conclude Negrini.
Redazione Pressa
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