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Voto 2019: oggi il sindaco in Consiglio ha dettato il suo programma

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Un documento di 20 pagine letto in Consiglio in occasione della presentazione del Bilancio. Ecco i punti salienti


Voto 2019: oggi il sindaco in Consiglio ha dettato il suo programma
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Non solo numeri. La relazione al Bilancio di previsione letta oggi in Consiglio comunale dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli rappresenta di fatto il programma elettorale del sindaco uscente (e del Pd che si aggrappa disperatamente proprio a Muzzarelli) in vista del voto 2019. C'è tutto nelle parole di oggi del primo cittadino di Modena: l'orgoglio per le cose fatte (ovviamente dal suo punto di vista), le proposte per i prossimi 5 anni e l'attacco agli avversari. Su tutti la Lega al Governo.
Un documento di 20 pagine che è lo specchio a livello programmatico di quanto ai modenesi verrà presentato nei prossimi mesi dal Pd e da Muzzarelli. Saranno i mesi che separano al voto più incerto di sempre a Modena, per la prima volta contendibile al centrosinistra come spiegato proprio stamattina dal Pd (e non è un caso che il discorso di Muzzarelli coincida con la conferenza stampa del segretario e del capogruppo Pd).



E allora merita questo documento una ampia sintesi che proviamo a proporre, riportando i passaggi più salienti del discorso del sindaco, organizzandoli per temi e sorvolando sugli aspetti numerici e finanziari del Bilancio ai quali rimandiamo ai precedenti articoli.

L'attacco al Governo

Il centralismo burocratico tarpa le ali ai Comuni e al Paese. Una vera svolta richiede almeno quattro misure strutturali:
- l’eliminazione di vincoli burocratici, costosi e inefficienti, sulla gestione del bilancio e del personale;
- il riconoscimento e la copertura integrale dei fondi per il rinnovo del contratto dei dipendenti, che altrimenti si scarica sulla spesa per beni e servizi a favore dei cittadini;
- il ripristino di un superiore grado di autonomia fiscale, ridotto dal taglio delle imposte sulla prima casa;
- la costituzione di un fondo speciale e permanente di almeno 3 o 4 miliardi di euro, da trasferire interamente ai Comuni, per gli investimenti di manutenzione, recupero e rigenerazione urbana. 
Rispetto a queste esigenze, le proposte del Governo per gli enti locali sono del tutto insufficienti e da correggere.
Nonostante i proclami di cambiamento e di manovre del popolo, nonostante le intemerate contro la burocrazia di Bruxelles, la maggioranza giallo-verde rimane succube del centralismo della burocrazia di Roma.
Lo scontro con l’Europa ha superato i livelli di guardia. Non si sta combattendo per cambiare l’Europa, per renderla più democratica, più giusta e più unita, ma per disfarla. Gli alleati europei della Lega sono gli stessi che predicano e impongono il rigore dei bilanci; che rifiutano ogni forma di solidarietà, si tratti di migranti, di debito pubblico o di banche; che prendono i soldi dell’Unione ma ne rifiutano i principi; che predicano e perseguono la “democrazia illiberale” e la fine dello stato di diritto; che cercano di mettere il bavaglio alla libertà di stampa. L’egemonia della destra leghista sul Governo è evidente, conclamata, clamorosa.

L'immigrazione

In questi anni, è vero, il centro sinistra nazionale ha perso il treno delle politiche delle sicurezze: sicurezza sociale, legalità, governo delle migrazioni, tessuti urbani. Ha rimesso in moto l’economia, ha introdotto riforme straordinarie in materia di diritti civili, ha iniziato a redistribuire i redditi, ma non ha capito e interpretato le paure. Si è perso in una narrazione tutta positiva e autoreferenziale che ha indispettito e allontanato quanti stavano in realtà soffrendo o guardando con timore il proprio futuro.
Ciò non significa però che le ricette del Governo a trazione leghista siano la risposta che serve.
La politica del Ministro dell'Interno è una gigantesca speculazione elettorale, sulla pelle dei migranti e, alla fine, degli italiani: il ministro Salvini non è in grado di rimpatriare gli stranieri irregolari e nemmeno di metterli tutti in galera (al di là dei problemi di diritto, è pure un semplice problema di numeri e di posti). Questo Governo sta solo creando una grande massa di immigrati irregolari, prede potenziali di organizzazioni criminali e di lavoro nero, colpisce i diritti umani e aumenta l'insicurezza. Né umanità né sicurezza! Non è vero che ci renderà più sicuri. Accadrà il contrario. E così aumenteranno le paure, crescerà la xenofobia, rialzeranno la cresta i razzisti.
Dobbiamo essere molto chiari: nessun buonismo. L’immigrazione non è una piacevole scampagnata: per nessuno.
Ci vogliono regole e ci sono doveri da rispettare, prima di tutto da parte di chi viene accolto. Ma i diritti umani no. Quelli non si possono toccare e non si può fare confusione: non possiamo lasciar morire la gente in mare. Non possiamo trattare come criminale chi cerca aiuto, per fuggire alla guerra, alle persecuzioni o alla miseria, ai bambini che subiscono violenza e alle donne vittime di tratta.
C’è un’altra strada, fatta di diritti (la revisione della Bossi Fini, lo ius soli) e di doveri (il rispetto delle regole, la disponibilità a rendersi utili per la comunità che ti accoglie). E’ una strada che noi a Modena stiamo percorrendo e vogliamo continuare a percorrere, a partire dall’interrogarci sul come affrontare il drammatico problema che si genererà per effetto del decreto Salvini, che scaricherà sul territorio centinaia di persone che diverranno irregolari e rischieranno di finire nelle fila della criminalità diffusa o organizzata.

I diritti

Stiamo attenti: i diritti non si possono tagliare a fette. Se crollano i diritti fondamentali, prima o poi cadono anche gli altri. La crescita del lavoro precario non è solo il riflesso negativo e da correggere di una maggiore flessibilità del sistema economico, ma è il segnale di una caduta di diritti e difese contro la quale occorre una forte e convinta riscossa sindacale e politica. Più in generale, la spinta a comprimere i diritti delle persone minaccia di invadere tutte le sfere, non solo i diritti sociali, ma i diritti civili, come i diritti delle donne e le unioni civili.
Modena è arrivata al benessere unendo diritti e doveri, sacrifici e solidarietà, intraprendenza e giustizia sociale.  Il nostro benessere non è figlio di un cieco agitarsi, di una guerra di tutti contro tutti, di una competizione spietata, senza regole e senza reti. Le ragioni del nostro benessere non sono meramente materiali e tecniche. Sono nate nella testa dei modenesi: nella cultura del lavoro e dell’intraprendenza, certo, ma anche e prima di tutto nella cultura della solidarietà, della giustizia e della coesione sociale, che ha segnato la storia recente di questa città. I valori affermati dalla Resistenza e scritti nella carta costituzionale non sono altra cosa rispetto al benessere e alla crescita di Modena. La dignità della persona, di ogni persona, e del lavoro sono stati i veri motori dello sviluppo, ed è ancora su questi principi e su una matura coscienza ecologica che potremo e dovremo contare per una città sempre più dinamica, aperta, giusta e solidale.
Alla crisi economica e di valori del turbo capitalismo non si risponde sostituendo il liberismo con il sovranismo, né edulcorando le politiche liberiste che sono la causa prima delle crisi: bisogna riportare al centro le persone e le comunità (comunità aperte), riaffermare il valore generativo delle relazioni, investire sugli spazi e i beni pubblici, salvaguardare il pianeta, riaffermare il principio che la libertà è comune o non è.

Gli investimenti fatti nel quinquennio e i nemici di Modena

In questi cinque anni la spesa in conto capitale raggiungerà i 250 milioni di euro. Al netto degli acquisti (che pure sono investimenti anch’essi) abbiamo messo in movimento 142 milioni di nuovi investimenti su scuole, strade e piazze, piste ciclabili, case, sedi culturali, sportive e sociali, tecnologie per la comunicazione, servizi al cittadino e sicurezza e rigenerazione urbana. Quasi settanta milioni di investimenti di altri enti o di privati sono stati contabilizzati nel patrimonio comunale. Nei primi tre anni avevamo promesso di raggiungere gli ottanta milioni di euro: come si vede abbiamo mantenuto e superato le promesse. La costante iniziativa nei confronti di istituzioni o enti terzi ha permesso inoltre di far decollare altri investimenti di interesse generale e fra questi preme ricordare la ristrutturazione del casello autostradale di Modena Nord e il piano di ridisegno della porta autostradale nord della città. Se i nemici di Modena non colpiranno ancora, potremo presto passare alla Complanarina e alla porta sud (e il riferimento in questo caso è a Italia Nostra ndr).
Abbiamo investito per una città della scuola e della cultura. L’edilizia scolastica è stata una priorità: completamento delle scuole Mattarella, recupero del Liceo Sigonio in centro storico, avvio della ristrutturazione delle scuole Carducci, cui vanno aggiunti gli investimenti della Provincia: a gennaio rientreranno in centro storico i ragazzi del Venturi. Gli edifici scolastici sono stati oggetto di interventi diffusi per le misure di sicurezza antincendio e per il risparmio energetico e la climatizzazione. Per favorire l’autonomia scolastica sono stati costituiti 10 istituti comprensivi. La scuola d’infanzia e i nidi hanno beneficiato di una riduzione e rimodulazione delle rette a carico delle famiglie e, contemporaneamente, sono stati aperti nuovi servizi flessibili al polo per l’infanzia Triva (nido al sabato e durante le vacanze natalizie) e al nido Marcello (part time verticale). Nelle scuole comunali e convenzionate e alla Fondazione Cresci@mo è stato sperimentato il prolungamento del servizio estivo a luglio: hanno aderito 1.427 bambini, con un voto di soddisfazione delle famiglie pari a 8,6. I fondi a sostegno degli studenti diversamente abili sono passati da 5.820.595 euro nel 2015 a 7.218.767 nel 2018.

Gli investimenti previsti

Tra la fine del 2018 e i primi tre mesi del 2019, il Settore Lavori Pubblici, considerando tutte le dimensioni di intervento, ha in agenda circa 500 cantieri  da iniziare, seguire e completare. Troppi per elencarli tutti, ma qualche titolo ci sta: Piazza Mazzini e il diurno, chiesa e sala delle Monache del San Paolo, completamento rotonda Emilia Est-Scartazza, nuovo Urp di Piazza Grande, Casa della Sicurezza dei Vigili del Fuoco al Parco Ferrari, Bosco di Vaciglio, Parco di Viale Gramsci, le ciclabili di via Crespellani e via del Pozzo, di Via Fusco - Viale Caduti sul Lavoro, di Largo Torrazzi - Via Martin Luther King, Chiesa del Voto, Chiesa di San Biagio, manutenzione della biblioteca Delfini e del Palazzo Ducale. Spicca già, anche per il suo significato politico e culturale, la conclusione del recupero di Villa Ombrosa per la Casa delle Donne.

La cultura e il Sant'Agostino

La politica culturale ha confermato il sostegno ai teatri, al circuito cinema e agli eventi, tra i quali si segnalano le celebrazioni del maestro Pavarotti e il Festivalfilosofia. Il Comune si è concentrato in modo particolare sui due grandi progetti strategici per la cultura modenese: il Polo della Creatività all’ex AMCM e il Polo Culturale Sant’Agostino-Palazzo dei Musei-Ospedale Estense. È in corso la gara per la prima parte dei lavori del valore di oltre 14 milioni sull’ex Ospedale Estense: la commissione inizierà nei prossimi giorni a valutare le proposte pervenute. Il Polo della Creatività sta muovendo i primi passi, smentendo quanti si sono inventati fantasiosi tagli alla cultura in AMCM: il 2019 segnerà la partenza a ritmo pieno del Laboratorio aperto dedicato all’innovazione tecnologica in campo culturale e teatrale. Il progetto culturale Sant’Agostino-Estense è ancora in fase di arricchimento, benché i suoi architravi siano ben definiti: concentrazione intorno a largo Sant’Agostino dei principali istituti culturali cittadini, ampliamento degli spazi per la valorizzazione del patrimonio delle Gallerie Estensi, dei Musei Civici, del Museo della Figurina e del fumetto e dell’Università, nuova sede e nuove sale espositive per la Fondazione Arti Visive, innovazione tecnologica e digitale, digital humanities, servizi integrati e marketing, contaminazione tra cultura umanistica e scientifica. L’avvio degli interventi edilizi sul Sant’Agostino è in ritardo, non per responsabilità nostra e della Fondazione cassa di Risparmio, e purtroppo il rischio che il progetto firmato da Gae Aulenti venga di fatto stravolto è alto, facendo perdere a Modena l’ennesima occasione di arricchimento del proprio patrimonio artistico. Il nuovo “MusicHub” di Via Morandi, per i giovani e la musica, è costato circa 480 mila euro. I nuovi spazi performativi e di produzione della torre sono già e saranno sempre riferimento per la creazione artistica, in particolare giovanile contemporanea. 

Lo sport

Gli impianti per lo sport di base hanno ricevuto contributi per 1,5 milioni di euro, che hanno messo in movimento 4 milioni di investimenti; oltre 2000 ragazze e ragazzi hanno ricevuto un aiuto per praticare e non abbandonare lo sport. I grandi impianti sportivi pubblici (Stadio, Pala Panini, PalaMolza) hanno richiesto oltre 8 milioni di investimenti, che consentono al volley di confermarsi ai vertici nazionali ed europei e al “Modena Calcio” di riprendere un cammino bruscamente e malamente interrotto. Se, come tutti speriamo, il Modena Calcio tornerà tra i professionisti, dovremo valutare con la società se e quali interventi saranno necessari allo Stadio Braglia per garantire gli standard imposti dalle autorità calcistiche e da quelle di pubblica sicurezza. Nel 2019 e 2020 gli investimenti prioritari riguarderanno la riqualificazione del Pala Molza, il raddoppio indoor del campo scuola di atletica della Fratellanza, il nuovo campo da calcio a Villanova e la nuova palestra del Sigonio.  

Smart city

Abbiamo investito per una città smart. Abbiamo collegato con la fibra ottica e la banda ultralarga 92 luoghi strategici, tra cui 37 plessi scolastici e quattro aree industriali e artigiane, e tre frazioni, mentre per altre tre i lavori sono in corso. Abbiamo attivato 150 punti di ModenaWiFi, rete libera e gratuita, per i modenesi e i turisti. Gli investimenti privati per la posa della fibra ottica hanno superato i 15 milioni di euro. La promozione della cultura digitale è stata sostenuta  con iniziative nel 60% delle scuole elementari e nel 40% delle scuole medie e con il programma “Ragazze Digitali” e la “Palestra Digitale MakeitModena”.  

Sicurezza

Abbiamo investito per una città sicura. Nel 2014 le telecamere per la videosorveglianza erano 134, siamo a 241. È notizia di questi giorni, anche se la comunicazione ufficiale non è ancora pervenuta, il finanziamento da parte del Ministero dell’Interno, a seguito del bando fortemente voluto a suo tempo dall’ex Ministro Minniti, dell’estensione del sistema di videosorveglianza alla zona sud della città. A breve saremo in condizione di far uscire il bando ed avviare le procedure di gara. Il personale della municipale è stato potenziato, garantendo la piena copertura del turn-over e riportando il contingente a pieno organico; i servizi sono stati estesi h24 per 365 giorni l’anno. 

Periferie

I cantieri del “bando periferie” sono in corso: sono in fase di conclusione i lavori di riqualificazione della viabilità e dei parcheggi della porta nord della stazione FFSS, proseguono quelli della Casa della Salute; sono stati eseguiti ulteriori interventi di riqualificazione dell’ RNord; a breve consegneremo i lavori per 33 alloggi di edilizia sociale e il centro diurno per disabili. Il Consiglio ha approvato 35 “Sblocca Modena”, tutti di riqualificazione urbana, che hanno consentito di mobilitare circa 50 milioni di investimenti e di rigenerare quasi 500 ettari di territorio in condizioni di degrado.

Vasco e turismo

Il Modena Park con Vasco Rossi non è stato solo uno straordinario appuntamento di musica e divertimento, che ha acceso le luci sulla città, ma una prova generale di quanto Modena  sa e può fare quando non ascolta i professionisti della paura, della conservazione e dell’immobilismo. I turisti dal 2014 al 2017 sono aumentati del 23%, le presenze del 35%.  Dal 2015 al 2017 le permanenze negli alberghi sono passate da 321 mila a 392 mila per gli italiani e da 150 mila a 186 mila per gli stranieri.

Salute

L’unificazione del Policlinico e dell’Ospedale di Baggiovara è in dirittura d’arrivo.  E’ un’operazione storica. La fusione tra i due nosocomi modenesi porterà alla nascita di un ospedale con 80 strutture complesse e due stabilimenti con 1.100 posti letto e 3.800 dipendenti; per dimensioni sarà il secondo ospedale a livello regionale. Siamo passati dalla competizione alla collaborazione, per sviluppare ulteriormente un centro di eccellenza di livello nazionale. Senza professionisti entusiasti e motivati non sarebbe stato possibile.  Le Case della Salute sono la scelta che abbiamo assunto per avvicinare i cittadini e l’assistenza sul territorio, dando piena attuazione alla normativa regionale in materia: la prima è in avanzata costruzione in un’area in forte modernizzazione a nord della Stazione, sarà sede di accoglienza ed erogazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali, rivolti a oltre 48mila abitanti dell’area del Quartiere 2. Ci saranno oltre 50 ambulatori con particolare vocazione per le famiglie, dalla medicina generale al Consultorio. La seconda è prevista in Via Panni presso il Caritas. La nuova sede della medicina dello sport entrerà all’RNord. Sono inoltre iniziati i lavori per il trasferimento del Sert dal centro storico alla nuova sede di via Nonantolana, oggetto di recupero urbano.

Welfare

Negli anni più duri della crisi abbiamo lavorato per ridurre le diseguaglianze sociali, economiche e culturali, sostenendo con risorse comunali migliaia di famiglie attraverso politiche generative di sostegno al reddito (patto sociale), interventi innovativi sui minori a contrasto del disagio e della dispersione scolastica, rafforzando la tenuta del sistema complessivo di welfare nel solco del patto sottoscritto con gli stakeholder cittadini.
Abbiamo potenziato la rete della non autosufficienza, nell’ambito del welfare mix: aumento risposte residenziali nelle CRA con nuovi posti e periodi di sollievo garantiti a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta, nei centri disabili, negli spazi anziani come il “nuovo” Torre Muza, ma anche territoriali con il progetto “aModo” sulle badanti e l’assistenza domiciliare che copre oltre 1000 nuclei all’anno. 

Urbanistica

Modena sarò la prima città capoluogo che attuerà la nuova legge urbanistica regionale, dell’unica Regione in Italia che ha tradotto in legge i nuovi indirizzi e i nuovi obiettivi di governo della trasformazione del territorio, per “contenere il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile'. Facciamo sul serio. Vogliamo conservare le radici profonde della nostra storia e al tempo stesso gettare lo sguardo lontano. Cambiando. Con coraggio, gradualità e concretezza, ma con una rivoluzione culturale, verso una città compatta, inclusiva, sostenibile, con più lavoro, opportunità e bellezza.
Noi siamo sicuri che nel perimetro attuale della città è possibile sviluppare la città compatta e verde che abbiamo promesso, e la città attraente per nuovi abitanti e nuove famiglie, la città del lavoro, la città universitaria, la città della cultura, interrompendo anche l’esodo ambientalmente nefasto verso i Comuni della cintura, che è stato ed è il primo e vero fattore di congestione del traffico e di difficoltà del servizio pubblico.
Il problema è la transizione dal vecchio al nuovo. Non possiamo disegnare la città del 21° secolo su un foglio bianco. Dobbiamo fare i conti con la città costruita e le sue dinamiche e, soprattutto, non possiamo far finta, come fa qualcun altro, di non essere in un’economia di mercato e in uno stato di diritto (e io aggiungo, per fortuna).
L’eredità del PRG è l’eredità di una pianificazione che prevedeva ancora espansione in territorio agricolo e che ha assegnato diritti, suscitato attese legittime, impegnato capitali: una situazione che nessuno può cancellare con un tratto di penna, a meno di non distruggere la finanza comunale con risarcimenti plurimilionari. Con l’avviso pubblico di manifestazione di interesse del 28 giugno abbiamo avviato il percorso e fatto una grande operazione di trasparenza e verità. Ora il Consiglio Comunale ha tutte le informazioni necessarie per approvare l’atto di indirizzo previsto dalla legge regionale per governare la fase transitoria verso il PUG, nel segno del contenimento dell’uso del suolo e della rigenerazione urbana.

Mobilità

Prima della scadenza del mandato intendiamo adottare il PUMS. Anche in questo caso si tratta di introdurre cambiamenti importanti nella vita della città e nelle abitudini dei modenesi, a favore della mobilità elettrica, della mobilità ciclabile, della pedonalizzazione, del trasporto pubblico. Lo impongono la qualità dell’aria e l’efficienza del sistema, laddove è evidente che la congestione e l’abuso dell’auto comportano spreco di tempo e di energia. Ma anche in questo caso occorrono realismo e buon senso, perché il cambiamento si può realizzare solo con il consenso dei modenesi e non imponendo ai cittadini soluzioni astratte e calate dall’alto.

 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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