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Due settimane fa il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha garantito che nè l'Hotel Tiby di Modena nè altre strutture emiliane verranno dedicate all'accoglienza di migranti positivi al Covid. Parole giunte dopo l'ipotesi di una trasformazione dell'Hotel di via Rainusso a Modena in albergo per immigrati contagiati.
Oggi però il tema viene riproposto da un allarme lanciato dal sindacato di polizia Siulp.
'Lo scorso 28 luglio, la segreteria provinciale del Siulp di Modena, avuta notizia della possibilità che un numero imprecisato di migranti potrebbe osservare la misura sanitaria della “quarantena precauzionale” in una struttura ricettiva modenese, ha immediatamente chiesto chiarimenti al Prefetto, al Questore e al sindaco - scrive in una nota il segretario nazionale del sindacato Fabio Lauri -. L’istanza, posta in qualità di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza che il Siulp riveste, si è resa necessaria per poter valutare la circostanza e, nell'ipotesi, prevedere le opportune tutele per la salute dei poliziotti.
Secondo quanto si è appreso, le autorità avrebbero individuato e suggerito una struttura ricettiva che allo stato già accoglie pazienti positivi al “COVID 19” impossibilitati a trascorrere l’isolamento nel proprio domicilio per ragioni logistiche o sanitarie. Nel caso di specie, avere contezza degli elementi organizzativi di lavoro e delle precauzioni sanitarie per la tutela della salute dei colleghi è di fondamentale importanza per il sindacato, giacché, le direttive in materia, impongono l’obbligo della sorveglianza da parte della forza pubblica anche nei casi di “quarantena precauzionale”, affinché i contagiati non diffondano il virus ad altri cittadini. Considerato il contesto, in aggiunta, la probabilità di dover adottare in taluni casi la misura della “quarantena coercitiva” si prospetterebbe tutt’altro che remota.
E’ da tenere nella debita considerazione che, mentre la sorveglianza in senso stretto potrà essere ripartita tra le varie forze dell’ordine, le incombenze amministrative derivanti dalla stessa, soprattutto in materia di immigrazione, ricadrebbero esclusivamente sulla Polizia di Stato e, in particolare, su quegli Uffici che a Modena stanno già operando sotto massima pressione a causa di una carenza di personale non più tollerabile'.
'Se la notizia dell’arrivo dei migranti fosse confermata, dovrà essere istituito un servizio di vigilanza quanto mai complesso, poiché, nella medesima struttura dovranno coabitare due tipologie di pazienti assai differenti tra loro, sia per anamnesi sia per il tipo di convalescenza che dovrebbero seguire - continua il Siulp -. Alcuni casi saliti alla ribalta delle cronache nazionali ed internazionali non lasciano ben sperare. Pochi giorni fa, ad esempio, 50 migranti risultati negativi ai test anti Covid effettuati a Lampedusa, sono stati trasferiti in un centro di accoglienza di Potenza dove, ripetuti gli stessi test, 26 di loro sono risultati positivi. Anche per questo aspetto la segreteria provinciale del Siulp di Modena, ha ritenuto di dover essere informata del fatto prospettato, non solo per la sua valutazione, ma anche e soprattutto per il contributo cui è chiamata per la sicurezza rispetto eventuali misure di salvaguardia per gli operatori di polizia. Purtroppo, ad oggi, nonostante la delicatezza che la questione riveste, nessuna delle Autorità interpellate, e con esse il Questore, nella sua funzione di datore di lavoro, ha inteso confermare o smentire l’ipotesi e, semmai, chiarire i protocolli da seguire. Atteso quanto sopra, considerato che la situazione non lascia spazi all’improvvisazione, poiché in gioco c’è, non soltanto la salute dei poliziotti che sono in prima linea e dei migranti stessi, ma anche la sicurezza e la tutela sanitaria di un’intera comunità, si chiede di intervenire immediatamente sulle Autorità competenti affinchè si chiarisca l’esatta dimensione della situazione prospettata'.