Ucraina, se il capo dell'esercito ostenta il busto di Stepan Bandera

Basta rinominare i nazisti ucraini come partigiani e il gioco è fatto...

Poniamo che il parlamento francese dichiarasse festa nazionale il 24 aprile, per ricordare la nascita del maresciallo Philippe Petain, eroe di Verdun e capo del governo di Vichy tra il 1940 e il 1944; poniamo anche che la città belga di Namur erigesse una statua a ricordo delle imprese di Léon Degrelle fondatore e comandante della divisione SS Wallonie che combattè quasi fino all’ultimo uomo nella Berlino assediata dai sovietici; oppure pensiamo se il re di Norvegia riabilitasse Vidkun Quisling, capo del governo tra il 1940 e il 1945, e fucilato per collaborazionismo con i nazisti; o ancora, per stare più vicini a noi, se il capo di stato maggiore dell’esercito italiano Pietro Serino avesse nel proprio ufficio un ritratto incorniciato del capo delle brigate nere fasciste Alessandro Pavolini...
Cosa farebbero il cosiddetto “mondo libero” e le opinioni pubbliche occidentali contro i governanti francesi, belgi, norvegesi o italiani? Si griderebbe alla deriva autoritaria e alla fine della democrazia, ci sarebbero manifestazioni oceaniche nelle piazze europee contro i “rigurgiti fascisti”. L’ANPI a bandiere rosse spiegate inonderebbe le piazze al grido di “ora e sempre Resistenza”. E non è difficile prevedere che, se non si ravvedessero immediatamente, questi paesi verrebbero sospesi, sanzionati economicamente e poi espulsi da tutte le istituzioni europee. Con fiero cipiglio, la presidente dell’UE Von der Leyen proclamerebbe che la lotta contro il nazifascismo è un pilastro fondamentale dell’identità europea.
Poniamo però che ci sia un paese di nome Ucraina, che per conto dell’Europa e della NATO si sta letteralmente dissanguando per combattere il comune nemico russo. In questo caso, il suo sacrificio per la causa comune va premiato e vale ampiamente una benevola eccezione.
Quindi che male c’è se il capo di stato maggiore dell’esercito ucraino Valery Zaluzhny tiene nel suo ufficio in bella mostra un busto di Stepan Bandera, capo del movimento collaborazionista più sanguinario nell’Europa occupata dai nazisti, responsabile dell’uccisione di decine di migliaia di polacchi ed ebrei tra il 1941 e il 1944. E neppure c’è alcunchè da obiettare se si cancellano dalle vie di Kiev i nomi di grandi scrittori come Aleksandr Puskin per intitolarle a “gloriosi” movimenti come l’esercito insurrezionale ucraino (UPA), braccio armato del violento nazionalismo filonazista durante la seconda guerra mondiale.
Alla fine, questo occidente profondamente malato un compromesso con i suoi sacri principi lo trova sempre: basta rinominare i nazisti ucraini come partigiani e il gioco è fatto.
Giovanni Fantozzi
Il video sopra è stato pubblicato proprio da Zaluzhny sul suo profilo (qui) il 24 agosto 2022 in occasione del Giorno dell'Indipendenza dell'Ucraina
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