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La consigliera De Maio, secondo quanto riportato da La Pressa, se non erro, reputa ipocrita, opportunistica e sorprendente la decisione del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di partecipare, con una loro rappresentanza, alla camminata per la Pace e della solidarietà organizzata alla Sacca da alcuni cittadini.
Lei, consigliera De Maio, ha affermato che i suddetti partiti, avendo votato tutte le decisioni del Governo Draghi sull’invio di armi all’Ucraina e sulle sanzioni alla Russia, per coerenza, non avrebbero dovuto partecipare a questa camminata.
Ritengo, Lei stia osservando i fatti che giudica, soltanto sotto la luce della contrapposizione politica, non invece, sembrerebbe, secondo il dettato della nostra Costituzione e, oserei dire, seconda la limpida logica del buon senso valutandoli dunque in dipendenza delle diverse situazioni che si presentano.
Provi a leggere e a considerare il testo dell’articolo 11 e quello dell’articolo 52 della Costituzione.
Eccoli qui di seguito per Sua comodità.
Art. 11
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 52
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.
Nella Costituzione Italiana è inoltre previsto che il Presidente della Repubblica: ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la Legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Non vado oltre se non per ricordarLe che fra i dicasteri del Governo della Repubblica si annovera anche quello della Difesa. Dunque appare esservi coerenza della dichiarazione di ripudiare la guerra con quella di armarsi per difendere il proprio popolo in quanto entrambe mirano alla Pace.
Seguendo il Suo ragionamento, dobbiamo dunque considerare che anche la Costituzione Italiana è ipocrita, incoerente e sorprendente. Invece no, gentile consigliera. La Costituzione chiaramente spiega che la pace può anche esprimersi con le consentite forme di difesa della Nazione e che queste possono anche avvenire attraverso l’uso di armi da guerra.
Pertanto non è affatto incoerente o ipocrita chi ha partecipato alla camminata della Pace di domenica 9 ottobre alla Sacca, sia esso stato un semplice cittadino che un partito o un movimento politico. Invece, il loro, è da considerare un atto edificante del quale i cittadini che hanno assistito sono ad essi grati.
I partiti che Lei menziona nell’intervista in parola, quando hanno partecipato alla decisione parlamentare di acquistare armi per assicurare la difesa del proprio popolo ovvero per il soccorso di un altro, quello Ucraino, che sta subendo un barbaro attacco da un’altra nazione, hanno semplicemente espresso una giusta, seppur diversa, espressione di pace, consentita dalla nostra Costituzione.
Certo, siamo tutti concordi che, con riferimento alla guerra in corso ai margini dell’Europa, così come in tutte le guerre, sempre primarie sono le azioni diplomatiche e di mediazione affinché i conflitti cessino e non continuino.
Avrebbe dunque potuto partecipare anche Lei alla suddetta camminata. Le avrebbe fatto bene. Si, perché avrebbe potuto incontrare nell’abitato popolare dove si è svolta, tante persone anziane, povere e bisognose che, anche per causa indiretta dell’occupazione armata della Russia sull’Ucraina, soffrono più d’altre il crescente rialzo generalizzato dei prezzi, soprattutto di quelli energetici. Quella passeggiata (non marcia, appunto di competenza dei militari) chiamata della pace e della solidarietà, aveva lo scopo di offrire solidarietà a quelle persone. Così, hanno fatto benissimo i rappresentati dei partiti che Lei addita a partecipare, anziché no!
Qualche volta, per chi fa politica, è molto più utile togliersi la veste che in tal fare lo rappresenta, anche riporre le armi della schermaglia politica e rimanere con quella del cittadino. Gli potrebbe, intanto, essere ciò utile, in quanto, maggiormente in grado di comprendere i sentimenti, i bisogni e le istanze dei suoi consimili.
Con i migliori saluti,
Camillo Po (fra gli ideatori ed organizzatori dell’evento succitato)