Bo', non so voi, ma ai tempi a Sanremo preferivo Colpo Grosso: problema mio, del tutto personale. Insomma, ammettiamolo: qui la canzone italiana, oramai da alcuni lustri, non c'entra nulla anzi, forse fa da cornice a monologhi deliranti e a esibizioni di personaggi di dubbia fama.
Se Sanremo è lo specchio della società, dove lo specchio e società si rincorrono per ispirarsi a vicenda, allora Sanremo possiamo dire è un manifesto politico (forse una sorta di festa dell'Unità, ammettiamolo) tutta di facciata, in cui l'industria, nello specifico discografica, vista la pochezza dei valori in campo, e si concentra tutta sulla costruzione dei personaggi: un'infinita e (secondo me) deplorevole sequela di profili, dai Maneskin a Madame... a proposito di quest'ultima, com'è finita quella storia del finto green-apartheid? Paride Puglia
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...
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