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Bretella Campogalliano-Sassuolo la Regione e la Ragione

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Bretella e PRIT sono in evidente contraddizione: il gioco di forza supera le leggi e i concetti, anche della stessa Europa


Bretella Campogalliano-Sassuolo la Regione e la Ragione
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Analizzando il piano regionale integrato dei trasporti, PRIT 2025, materia su cui associazioni e comitati hanno prodotto le giuste osservazioni alla Regione Emilia Romagna nei giorni scorsi, balzano agli occhi alcune contraddizioni talmente evidenti che non possono essere sottaciute anche perché la realizzazione di infrastrutture se non adeguate, graveranno per sempre sia sulla salute dei nostri figli e nipoti che sulle loro tasche in quanto le opere verranno finanziate per i prossimi 50 anni con debiti verso i privati in grande parte (Project Financing).

Occorre solo fare una breve premessa, la Commissione UE nei giorni scorsi ha precisato che fondi FESR (Fondi Europei di Sviluppo Regionale) non sono contemplati per la RER, che quindi il trasporto su gomma viene finanziato dalla UE solo in quelle regioni che hanno ritardi nello sviluppo infrastrutturale, e non pare il caso della RER (record cementificazione del suolo).

Siamo in molti al corrente del fatto che la Bretella Campogalliano Sassuolo avrà se realizzata un impatto devastante sul territorio in quanto attraversa a lato del fiume Secchia 15 km di tutela idrica delle falde, due aree protette, di cui una ad Oasi, ed una zona alluvionale, il raccordo.

Nel PRIT 2025 la Regione afferma giustamente le norme base, ma poi nei fatti, vuole la realizzazione di questi 15 km autostradali:

Dalle osservazioni al PRIT formulate da comitati e associazioni nei giorni scorsi:

  1. Il tracciato della Bretella è quello a maggior rischio ambientale, specie idro-geologico attraversando un territorio molto vulnerabile e plurivincolato (cfr. mappe e foto precedenti):
  2. in località Campogalliano, la zona golenale del fiume Secchia periodicamente soggetta ad esondazione a livello autostradale in caso di piena,
  3. lungo la sponda modenese del fiume, la stessa conoide del fiume, il percorso “Rete Natura 2000” ed il Parco fluviale che ne risulterebbe pregiudicato,
  4. in località Marzaglia, la zona di rispetto assoluto dei principali campi acquiferi di Modena e persino a ridosso del principale pozzo acquedottistico C2 (cfr.

    relazione VIA 2004 pag. 78 ove si afferma: “in particolare, sul territorio del Comune di Modena il tracciato interferisce con il campo pozzi di Marzaglia; esso infatti attraversa il Polo idrico estrattivo, all’ incirca all’ altezza del pozzo C2 così da ricadere entro l’ area di protezione assoluta e di rispetto (ristretta ed allargata)…”,

  5. il sito IT4040012 protetto di importanza Comunitaria “Oasi del Colombarone”.

Credo che non sia necessario aggiungere commenti, la contraddizione è palese, l’evidenza delle parole, se hanno ancora un senso, rende chiaro che il gioco di forza supera le leggi e i concetti, anche della stessa Europa, purtroppo noi in questo contesto, siamo nella situazione peggiore, la Pianura Padana.

In questi giorni gli adolescenti si mobilitano nel mondo per il clima, e la risposta che le istituzioni devono dare non è quella folcloristica legata ad una bandierina in vista anche delle prossime elezioni, ma deve essere di profonda coerenza, etica, logica e morale, rispetto ad un percorso in cui la politica ha ceduto ai portatori di interesse il potere decisionale, e questo non traspare dall’argomento in questione, Bretella e PRIT sono in evidente contraddizione.

Roberto Monfredini - Medicina Democratica

Nella foto l'ex sottosegretario M5S Dell'Orco, famosa la sua biciclettata contro la Bretella. La stessa infrastruttura alla quale dal Ministero di Toninelli diede il via libera


Redazione Pressa
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