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Il martirio di San Policarpo

Il martirio di San Policarpo

Policarpo fu bruciato vivo, quindi finito con un colpo di pugnale. Secondo i costumi pagani le spoglie vennero bruciate e i cristiani ne raccolsero le ossa


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Oggi 23 febbraio si festeggia San Policarpo. Policarpo nacque nel 70 e morì sotto Marco Aurelio intorno al 160. La sua importanza è data dal fatto che fu discepolo di Giovanni e conobbe anche altri testimoni del Signore. Policarpo fu pertanto ammaestrato dagli Apostoli e proprio da essi fu investito Vescovo della Chiesa di Smirne. Insegnò  sempre quello che aveva appreso dai primi seguaci di Gesù.

Policarpo ricevette a Smirne il vescovo Ignazio di Antiochia, in viaggio verso Roma. I due rimasero legati da un sincero affetto e lo stesso Ignazio lodò la pietà dell'amico. Policarpo, discepolo degli Apostoli, era considerato dal popolo il Maestro d'Asia, il Padre dei cristiani e il distruttore degli dei pagani.
Il Santo fu martirizzato a Smirne durante una persecuzione, essendo proconsole Stazio Quadrato.
Policarpo fu bruciato vivo, quindi finito con un colpo di pugnale. Secondo i costumi pagani le spoglie vennero bruciate e i cristiani di Smirne ne raccolsero le ossa.

Dal Martire Policarpo è giunta fino ai giorni nostri una lettera indirizzata ai Filippesi in cui esorta alla fedeltà, alla vera fede e alla pratica della vita Cristiana, per imitare Gesù Cristo e gli Apostoli; la sua lettera inoltre abbonda di citazioni prese dalla prima lettera di San Pietro.

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