Cirillo nacque a Gerusalemme; a 30 anni fu ordinato sacerdote e nel 348 fu scelto come successore di Massimo alla cattedra della Città Santa. Il Santo Vescovo non fu accettato da tutti di buon grado: tra gli oppositori si trovarono Girolamo e lo storico Socrate, che sostenevano Cirillo un filoariano.
Il Concilio di Costantinopoli nel 381 sancì però la validità dell'ortodossia e dell'ordinazione di Cirillo.
Ugualmente però il Santo ebbe da patire, per motivi dottrinali, al punto di essere deposto nel 357.
In seguito, Cirillo, fece ritorno a Gerusalemme, ma fu nuovamente esiliato dall'imperatore Valente.
Con l'avvento di Teodoro, dopo 10 anni di assenza, rientrò definitivamente a Gerusalemme, partecipando poi ai Concilii di Costantinopoli del 381 e 382. Proprio a Gerusalemme San Cirillo morì il 18 marzo 387.
Del Santo Vescovo ci resta una lettera, da lui scritta all'imperatore Costanzo, in cui viene descritta l'apparizione di una Croce luminosa nel cielo di Gerusalemme il 7 maggio 351. L'immagine sacra rimase per parecchie ore e tutta la popolazione accorse con gioia ad ammirare lo spettacolo della celeste visione.
L'opera più importante di Cirillo sono le '24 Catechesi', in cui vengono spiegati in modo semplice e dettagliato il significato teologico dei Sacramenti e il mistero della Trinità. Le catechesi di San Cirillo sono ancora oggi molto studiate; forniscono preziose informazioni e il profilo teologico delle medesime indurra' nel 1882 Leone Xlll a proclamarlo Dottore della Chiesa. Anche il Concilio Vaticano ll richiama l'insegnamento di San Cirillo in due costituzioni dogmatiche: la 'Lumen gentium' e la 'Dei Verbum'. E ancora nel decreto 'Ad gentes', sull'attività missionaria della Chiesa.
Buon onomastico a chi si chiama Cirillo.