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San Sulpizio Severo, la conversione e l'attenzione ai poveri

San Sulpizio Severo, la conversione e l'attenzione ai poveri

Condannò molti vescovi che erano corrotti e vicini, per interesse, all'autorità romana e all'aristocrazia


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Oggi 29 gennaio si festeggia San Sulpizio Severo.
Sulpizio visse tra il lV e il V secolo.
Fu la suocera a convertirlo, la matrona Bussola, di importante famiglia gallo-romana come lui.
Sulpizio decise di consacrarsi a Dio e di spogliarsi dei suoi innumerevoli beni. Il cambiamento di vita irritò suo padre e divenne lo zimbello dei suoi amici.
A questi dispiaceri si aggiunse la malattia: si ammalò gravemente, ma la sua forza d'animo, sostenuta dalla grazia divina, trionfò su ogni tentazione. Sulpizio divenne amico devosissimo del grande evangelizzatore della Gallia, Martino di Tours e scrisse la vita e le opere del Vescovo di Tours.
Fu proprio San Martino a trasmettergli e a insegnargli l'attenzione ai poveri e una religiosità impegnata ed esigente. Così condannò molti vescovi che erano corrotti e vicini, per interesse, all'autorità romana e all'aristocrazia.

Più tardi, Sulpizio Severo, da Bordeaux si trasferì vicino a Tolosa, dove costruì un Battistero e due chiese. Appunto in quel luogo che si fece un predicatore con la penna: il protagonista dei suoi scritti fu il Vescovo di Tours San Martino. Sulpizio scrisse di lui un'ampia biografia e gli dedicò tre lettere e infine i 'Dialoghi'.
La vita di Severo si concluse nella tristezza a causa di accuse di eresia, immotivate, che gli furono rivolte.
I suoi racconti avranno successo nei secoli del medioevo e molta influenza in Gallia e in Italia.
Sulpizio Severo continuerà così a predicare a generazioni lontane dalla sua, facendo loro sentire San Martino come coetaneo.

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