Elisabetta nacque a Camp d'Avor (Buorges) nel 1880. Di temperamento impetuoso e a volte collerico, cambiò il suo carattere dopo aver fatto la 'prima comunione'. Nell'adolescenza poi sviluppò le sue doti intellettuali e artistiche, frequentando, con ottimi risultati, il conservatorio di Digione.
A 21 anni, Elisabetta, entrò in un monastero Carmelitano di clausura.
Per la Santa la vita claustrale la avvicinava a Dio: 'La vita della Carmelitana è una comunione continua con Dio; se Egli non riempisse le nostre celle e i nostri chioschi tutto sarebbe vano.
Noi portiamo Dio con noi, e la nostra vita è un cielo anticipato'.
Elisabetta era devota in modo particolare della Santissima Trinità e si trovò personalmente coinvolta nelle relazioni dell'amore che legano Padre, Figlio e Spirito Santo. Volle pertanto scrivere questa sua intensa esperienza componendo una splendida preghiera alla Santissima Trinità.
Nel 1905 venne colpita da un morbo devastante; la sofferenza era così atroce che provocava in lei la tentazione del suicidio. La Santa superava tale tentazione, con dolcezza al pensiero d'essere continuamente guardata e custodita dall'immenso amore di Dio.
Il 9 novembre del 1906 Elisabetta prima di morire aveva annunciato quale sarebbe stato il suo programma di vita nell'eternità: 'Mi sembra che in cielo la mia missione sarà quella di attrarre le anime, aiutandole a uscire da sè stesse per aderire a Dio. Con un movimento del tutto semplice e pieno d'amore e di custodirle in quel grande silenzio interiore che permette a Dio di imprimersi in loro, e di trasformarle in Lui stesso'.
Fu canonizzata da Papa Francesco il 16 ottobre 2016. Elisabetta significa 'Casa di Dio'; la Santa aveva in lei la certezza d'essere abitata da Dio. Buon onomastico alle lettrici che si chiamano Elisabetta.