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Sul Secchia, lo scorso anno, buona parte dei lavori di innalzamento degli argini all'altezza del ponte della tangenziale per la nazionale per Carpi appena realizzati, furono spazzati via dalla piena di dicembre, con grave rischio e con grave danno, visto che quest'anno si è dovuto rifare i lavori su un argine appena ricostruito ed allargato. Quest'anno la storia si ripete sulle casse di espansione del Panaro, sul grande manufatto artificiale per il contenimento della piene. Dopo una estate di secca durante la quale sarebbe stato possibile procedere a lavori di manutenzione ordinari e straordinari, non solo in vista dell'autunno ma anche in vista della seconda e terza prova di invaso funzionale al collaudo dell'opera, sono iniziati e non sono finiti i lavori per la rimozione e la ristrutturazione di due paratoie sul lato destro, le più vecchie, risalenti al 1999, le prime installate nel manufatto realizzato nel 1980 per iniziare a correggere quegli errori che lo rendevano di fatto inutile rispetto allo scopo, ovvero contenere le piene.
Alcuni componenti dei comitati Salute Ambientale di Campogalliano, Secchia, Arginiamo, e Respiriamo Aria Pulita Modena, a seguito di diversi sopralluoghi, hanno segnalato la situazione nelle ultime due settimane. Monitorando lo smontaggio delle due vecchie paratoie e, forse in vista delle prossime precitazioni piovose, ricollocate in posizione di chiusura delle bocche, ma in modo evidentemente provvisorio. Perché è evidente che i lavori, ad oggi, sono tutt'altro che conclusi. Il distaccco del motore e la rimozione delle pertiche (ora appoggiate sul greto del bacino), che servono al sollevamento della paratoia stessa ne sono la conferma.
Al di là dell'avanzamento dei lavori, la domanda è una: perché aspettare una estate intera per iniziare i lavori nel momento in cui la probabilità di precipitazioni intense e di piene è altissima? Rischiando di vanificare i lavori stessi, o almeno la predisposizione dei lavori stessi, visto che in questo caso per la riparazione e la manutenzione delle paratoie è stato creato un fondo di ghiaia importante all'interno del bacino e che sarebbe spazzato via da una piena e che soprattutto non sarebbe utilizzabile anche in caso di forte pioggia? Si rischia un altro fa e disfa? Domanda che a nome dei comitati pone Massimo Neviani che ha documentato la situazione riportata nel video insieme alla sintesi della storia travagliata del manufatto che in località San Cesario protegge la pianura dalle piene del fiume Panaro.
Tutti i lavori li hanno sempre fatti verso novembre le paratoie grandi installate a novembre 2012 una settimana prima della piena.
Redazione Pressa
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