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Non è una questione di tifoserie e non è neppure una questione di battibecchi tra due candidati su sette. Non c'entra nulla il caso dossieraggio a Carpi che va citato a proposito e non a casaccio per giustificare proprie mancanze. Non c'entra la deriva di estrema destra della Lega e non c'entra l'arroganza del Carroccio nei confronti degli alleati-damigelle Forza Italia e Fratelli d'Italia. Non c'entra neppure la simpatia o la preparazione di Prampolini.
E' una questione di rispetto dei modenesi. Il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli che si ripresenta agli elettori per essere riconfermato non può volutamente evitare tutti i confronti con i candidati, a parte due programmati da tempo e creati su misura per lui (domani coi sindacati e la prossima settimana con Rete Impresa). Non può. Semplicemente.
Eppure lo ha fatto.
Con ostentazione di superiorità, boria e mancanza di rispetto verso avversari e cittadini. Questo va detto. Lo ha fatto in nome di una strategia precisa: delegittimare gli avversari e polarizzare il dibattito sul nemico leghista. Gridando al lupo al lupo così forte e in modo sguaiato che il lupo che davvero si sta materializzando in questo modo ha solo da trarne vantaggio. Cercando di far scomparire gli altri candidati come fossero mosche, inutili comprimari.
Come detto, Muzzarelli non era dall'Ordine dei medici, Muzzarelli non era dai No Bretella, Muzzarelli non era dall'associazione dei proprietari immobiliari, Muzzarelli non era dal Wwf, Muzzarelli non era dai residenti di Viale Gramsci. C'erano gli altri candidati. Anche Prampolini (unico sempre presente), ma non solo Prampolini. C'erano candidati che legittimamente stanno facendo la loro corsa con impegno e per senso democratico: Carolina Coriani, Sergio Celloni, Cinzia Franchini, Luca Ghelfi, Andrea Giordani.
Loro c'erano ma Muzzarelli no. Ha mandato suoi emissari Pd, perchè il Pd va bene per portare acqua, ma non per essere presente col simbolo. Come logo è meglio Daimò che il Pd.
Muzzarelli, pronto a inaugurare anche il salotto nuovo del suo vicino di casa, disponibile anche a presenziare alle cresime (purchè su ordinazione) ha pensato che Wwf, Ordine dei medici, comitati, cittadini non meritassero la sua ducale presenza. Aveva da fare Muzzarelli e gli altri candidati nemmeno si nominano se non per umiliarli (come fece con Volta Pagina).
Questa è la realtà. E non è una realtà bella.
Ora Muzzarelli domani e la prossima settimana vada pure dagli amici della Cgil e della Cisl, vada da Cna e Ascom. Vada a raccogliere gli applausi organizzati. Un consiglio agli altri sei candidati? Lasciarlo solo a raccogliere i 'bravo' in perfetta solitudine per testimoniare, con la lora assenza, la nudità di un Duca al tramonto. Lo facciano. Oppure vadano tutti e mentre egli parla davanti al pubblico amico organizzino un torneo di morra cinese. Perchè la dignità e la forza di una proposta non si misura dalla claque e il coraggio e la libertà non hanno e non avranno mai come metro la convenienza.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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