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Con una consigliere 'strappata' a Giovanardi (Luigia Santoro), un ostinato militante (Stefano Soranna) e un consigliere regionale decisamente ruspante nei modi, per non dire naif quando ha seguito i vaneggiamenti contro la stampa della mente leghista (Stefano Bargi), la Lega di Modena oggi ha dato lezioni di opposizione alle altre minoranze: da Forza Italia ai 5 Stelle, dai civici di Montanini alla sinistra.
Va detto per onestà, al di là delle critiche legittime alla smania di autosufficienza in vista delle amministrative 2019 del Carroccio locale. Perchè stavolta si tratta di una lezione vera di come si dovrebbe fare opposizione in una città (Modena) dove vige un Sistema di potere apparentemente inscalfibile. Non bastano le sparate, i comunicati, le apparentemente dure prese di posizione che poi sfociano in nulla.
Le critiche vaghe e indefinite come la poetica di Leopardi e i mugugni ammezzati, perchè poi con il potere c'è sempre da spartire qualcosa.
Se le cose davvero non vanno, quando queste cose - se dimostrate - sono davvero gravi e la politica poco c'entra, è giusto fare atti ufficiali. Esposti formali per tutelare prima di tutto i cittadini e le istituzioni da chi (nel caso di Modena da sempre) per qualche tempo le ha in gestione. Così ha fatto la Lega presentando due esposti a Corte dei Conti e Finanza sul caso San Filippo Neri. Centro di potere vero del mondo cattolico Pd, nodo centrale sul quale convergono interessi economici fortissimi e che tocca mondi potenti come quelli a cui fa riferimento Massimo Giusti (nella foto sotto) o l'intera sfera Csi.
Magari Giancarlo Muzzarelli e Cristina Cavani (supportati ora da Giorgio Razzoli nei panni di revisore terzo, che fa sorridere pensarlo terzo, conoscendo la storia politica di Razzoli) hanno ragione. Magari sul San Filippo Neri è tutto perfetto. Ma a deciderlo a questo punto sarà un organo terzo davvero. E basta con le battutine di Muzzarelli sui presunti problemi di salute di Mauro Tesauro.
Era giusto e doveroso l'esposto della Lega. Ma non scontato. Perchè quasi mai era successo in questa consigliatura (vi è a onor del vero un precedente dei 5 Stelle che presentarono nel 2015 un esposto alla Procura sul Sant'Agostino). Quasi mai l'opposizione aveva presentato un esposto formale per verificare i conti e gli atti della giunta. Paradossalmente l'esposto alla Prefettura di Modena e la Corte dei Conti sui fondi mancanti per la manutenzione dei 1200 chilometri di strade della Provincia di Modena lo aveva presentato lo stesso Muzzarelli un anno fa.
Eppure le occasioni per vederci chiaro non erano mancate alla minoranza. Perchè non presentare un esposto alla Corte dei Conti sulle spese per la mostra da 550mila euro del Manichino della storia? Perchè non presentare un esposto sull'affidamento da 800mila euro dei Giardini del Gusto a una società dell'esponente Pd Miana? Perchè non presentare un esposto sui (tanti) soldi spesi per progetti eternamente rimandati sul comparto ex Fonderie? Perchè, banalmente, non presentare un esposto sulla decisione di ampliare la pianta organica di una Provincia allora in dismissione con la nuova nomina del capo della segreteria? Solo per fare alcuni esempi macroscopici. Ma perchè non vederci chiaro su tantissime altre assegnazioni dirette? Passando anche dalle semplici sponsorizzazioni a senso unico a media 'amici' (radio e tv). Che magari era tutto in regola... Ma chiedere una verifica ogni tanto che male avrebbe fatto?
A Modena l'opposizione tace, ha quasi sempre taciuto o parlato a vuoto e il centrosinistra ha prosperato sfruttando quel legame indissolubile tra potere politico e una precisa fetta di mondo economico. Che tutti alla fine avevano vantaggio a tacere.
La Lega oggi ha dimostrato che le cose non solo si possono dire, ma si può andare fino in fondo per verificare la fondatezza di quanto si afferma. Vedremo quale sarà il parere della Corte dei Conti sul caso San Filippo Neri. La lezione di opposizione resta. E va detto.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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