Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Al giorno d’oggi, le distanze sembrano essersi accorciate fino ad azzerarsi grazie all’avvento della tecnologia. Questo, ha condotto allo sviluppo di nuove necessità da parte delle persone, che desiderano uscire dalle loro zone di comfort per partire alla scoperta di nuove realtà, fuori Paese e, spesso, anche fuori dal Vecchio Continente, per non incappare nelle similitudini che accomunano le nazioni a background europeo. Tra le mete più gettonate per questi nuovi inizi, troviamo sicuramente l’Australia, perfetta non più soltanto per le vacanze, ma anche per il lavoro e lo studio.
Dal momento che si parla di lavoro è giusto sottolineare che molti italiani scelgono di anticipare i tempi e recarsi in Australia per formarsi sul posto e stabilire subito dei contatti con aziende e professionisti in vista di una futura occupazione. Infatti tra i vantaggi di studiare in Australia, illustrati in maniera dettagliata da lae-edu.
it, c'è anche la stretta connessione tra gli atenei e le imprese locali. Al di là di questo, l’Australia agevola molto tutti coloro che decidono di partire per un soggiorno studio o una vacanza lavoro. In questi casi, infatti, le persone saranno esonerate dal pagamento delle tasse per richiedere il visto che, nel primo caso, ammontano a 495 dollari, mentre nel secondo a 630 dollari.
Si tratta di una strategia che, nel tempo, si è rivelata molto efficace e che affonda le radici nella necessità riscontrata dal Paese di far fronte alla carenza di manodopera causata dall’emergenza pandemica. Le Istituzioni australiane richiedono, dunque, agli interessati come unico requisito, quello di essere pronti a partire in poche settimane. Nelle prossime righe andremo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sul Working Holiday Visa, in maniera tale da fornirvi una panoramica dettagliata sui vantaggi di questa evenienza e, in generale, di andare a lavorare in Australia.
Working Holiday Visa: tutto ciò che c’è da sapere al riguardo
Questa particolare tipologia di visto viene richiesta annualmente da cittadini provenienti da molti Paesi, tra cui anche Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Corea del Sud, Giappone e diverse nazioni europee. Esso è rivolto a persone con un’età compresa tra i 18 e i 30, estesa fino ai 35 per i cittadini canadesi, francesi e irlandesi. Grazie a questo visto è possibile svolgere lavori temporanei, utili a mantenersi durante la propria permanenza in Australia. Si tratta di una scelta strategica per moltissimi giovani, nonostante il visto sia valido per un anno. In ogni caso, la formula in questione è rinnovabile fino a tre anni.
Perché ai giovani conviene andare a lavorare in Australia?
Questa formula si rivela particolarmente vantaggiosa soprattutto per i più giovani in cerca di nuove esperienze di vita lontani dalle loro zone di comfort. Grazie alla mancanza di manodopera causata dall’emergenza pandemica, infatti, il working holiday visa è stato presentato con un programma in grado di rendere esenti dal pagamento tutte le persone disposte a giungere nel Paese in poche settimane o, comunque, di sottoporre ad uno sconto tutto il resto dei visitatori.
Questo programma ha portato moltissimi ragazzi in Australia, spinti dal desiderio di cogliere nuove opportunità e, magari, iniziare anche un percorso di studi nei più rinomati college del Paese. Al di là di questo, l’Australia si rivela un Paese particolarmente accogliente, all’interno del quale, ai più giovani, vengono messi a disposizione numerosi servizi attraverso cui agevolare il proprio soggiorno. Al termine della pandemia, poi, la situazione non è peggiorata, anzi. Oggi, l’Australia promuove l’arrivo di studenti internazionali pronti a formarsi negli istituti del Paese, per poi iniziare un percorso professionale in Australia.