La realizzazione del progetto definitivo costa 11 milioni di euro. L’aggiudicazione dell’appalto è avvenuta con la modalità dell’offerta economicamente più vantaggiosa nell’ambito della quale il ribasso economico è stato del 21,13 per cento. Le imprese ammesse alla procedura ristretta erano 16.
Il progetto prevede di mettere a disposizione della scuola nella sede storica di via Saragozza, che non avrà più bisogno di succursali come in passato, 40 aule di vario tipo, per ospitare classi, piccoli gruppi e per le attività di sostegno; un auditorium con 160 posti; una biblioteca collocata in una delle ali più antiche dell’ex convento Corpus Domini; alcune aule speciali, come quelle di musica o di tecnologie musicali, la sala prove da 60-70 elementi, quella dedicata alle percussioni o quelle attrezzate per lo studio singolo dei vari strumenti.
La superficie complessiva su cui si interviene è di 7.400 metri quadri, recuperando anche aree dell’edificio non utilizzate da parecchi anni, con circa 4 mila metri quadri di spazi all’aperto, tra cui un cortile di 3.324 metri quadri, il chiostro e i giardini interni.
La dotazione della scuola è completata da uno spazio ristoro che condurrà anche all’edificio già utilizzato come palestra per la ginnastica, con annessi spogliatoi e accesso anche da via Caselle, mentre un’altra palestra, di tipo agonistico, sarà realizzata nel comparto dell’ex Amcm. Al piano superiore della palestra scolastica troverà posto il Museo della scuola, con materiali storici e didattici d’archivio.
LICEO SIGONIO: Una storia di sprechi e di scelte politiche contraddittorie
Il cantiere definitivo per la riqualificazione del liceo Sigonio (cosa sicuramente positiva per la città), segna la conclusione di un percorso accidentato che ha portato ad un ben meno positivo impatto sulle casse pubbliche. Non si può dimenticare che il dibattito sull'abbandono del Sigonio a causa delle sua struttura al limite del fatiscente, iniziò nel 2008, ancora prima del sisma che ne obbligò l'abbandono forzato.
Di fronte ai costi di ristrutturazione di un edificio obsoleto, fu la Giunta Pighi, con l'allora assessore Querzé, a lanciare idea, che si tradusse in progetto, di realizzare una sede ex novo, in un area derivata dal demanio, a fianco della piscina dogali, lungo viale Montecuccoli. In pratica, ristrutturare il vecchio edificio sarebbe costato meno di realizzare uno nuovo e maggiormente funzionale. Anche perché il terreno c'era. Non c'erano dubbi, La giunta pagò così nel 2009, 96.000 euro per il progetto della nuova scuola e iscrisse l'investimento da 11 milioni di euro nel bilancio triennale 2009-2011 e ripreso nei successivi, come è documentato nelle rispettive Relazioni Previsionali e Programmatiche.
Ma il progetto rimase nel cassetto. Per tre anni in quell'area incolta ed abbandonata, rifugio per sbandati, non si mosse un sasso. Si arrivò così al sisma del 2012. La vecchia sede del Sigonio divenne inutilizzabile e la costruzione di quella nuova non era nemmeno iniziata. Si decise allora di trasferire classi e studenti nelle scuole alle ex medie Marconi, tutte da ristrutturare e da adeguare a criteri anti-sismici. Un altro milione di euro speso, in meno nelle casse comunali e mille disagi in più per studenti e famiglie che nonostante i lavori, dovettero subire un crollo di calcinacci dal soffitto nel novembre del 2013. Fortunatamente, a differenza di quanto successe alle casse comunali, non ci furono conseguenze.
Nella foto, una delle aule da ristrutturare