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La musica era un aspetto predominante della famiglia modenese dei Pavarotti. Il padre del Big Luciano si chiamava Fernando, fornaio di professione, nutriva una grande passione per il canto, che aveva trasmesso al figlio. Luciano Pavarotti dimostrò di possedere una eccezionale voce tenoriale e il 29 aprile 1961, a soli 25 anni, debuttò nel mondo dell'opera al teatro Romolo Valli di Reggio Emilia nel ruolo di Rodolfo nella 'Bohème' di Giacomo Puccini.
Fu una serata memorabile e Pavarotti conservò per sempre un legame speciale con l'opera di Puccini.
Nel teatro di Reggio Emilia, il pubblico lo applaudì ripetutamente dopo la sua magistrale interpretazione della celebre aria 'Che gelida manina'.
Da quel momento la sua eccezionale voce avrebbe risuonato nei teatri più prestigiosi del mondo.
Su tutti il Metropolitan di New York dove tenne 379 recite. Per 40 anni il Big Luciano fu tra i principali ambasciatori della cultura nel mondo.
Il maestro Pavarotti, mito della lirica, entrò nella leggenda; conquistò anche fama extrateatrale grazie ai mega concerti, come quelli al Central Park di New York a Londra, o sotto la Tour Eiffel a Parigi. Di straordinario successo furono anche i concerti coi 'Tre Tenori', che tenne insieme a Placido Domingo e José Carreras.
Il forte legame con la terra natia spinse, il grande tenore, a fare di Modena il cuore di un evento internazionale e animato da scopi benefici. Dal 1992 al 2003 'Pavarotti & Friends' portò nella città Emiliana le grandi star del pop e del rock internazionale, protagoniste di suggestivi duetti con Big Luciano. Prima di morire, Luciano Pavarotti disse: 'Penso che una vita per la musica sia una vita spesa bene, ed è a questo che mi sono dedicato'.
Redazione Pressa
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