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Il ponte provvisorio sul fiume Secchia, con struttura Bailey, al passo dell'Uccellino che da 30 anni doveva essere sostituito, è ancora lì, con le sua travi arruginite, con la sua inadeguatezza strutturale, pericoloso anche per piene piccole del fiume. Con la sola corsia di marcia che ne obbliga l'attraversamento a senso unico alternato, solo per le auto. Da decenni. Oggi ancora chiuso, da 4 mesi, da quel novembre 2021 in cui stando alle promesse del Comune di Modena, alcune verifiche tecniche in vista della stagione più piovosa e del nuovo progetto di attraversamento ipotizzato, si sarebbe dovuta interrompere la circolazione per un fine settimana. I fine settimana diventarono due poi tre poi quattro fino all'anno nuovo. Si è dovuto aspettare fino a febbrario tra silenzi ed imbarazzi per sapere che i rilievi avevano riscontrato elementi di criticità che avrebbero reso necessario un intervento di manutenzione definito in un nuovo programma di intervento.
Durata un mese, fino a metà marzo. Circa. Ma ad oggi, 27 marzo, nessuna comunicazione di apertura per i tanti cittadini pendolari che usano, anzi userebbero, quel ponte, nonostante le code e le attese del semaforo che regola il senso unico alternato. Nessuna comunicazione e nessuna risposta, nemmeno all'interrogazione comunale che nel frattempo è stata depositata. Il cantiere, più che non finito, non sembra nemmeno iniziato. La Pressa, insieme a Massimo Neviano del Comitato Salute Ambientale Campogalliano, ha monitorato, negli anni lo stato del ponte e questa mattina, da una nuova visita effettuata, sembra che le cose, nonostante i lavori di manutenzione da 130 mila euro previsti, non siano cambiate più di tanto. Non ci si aspettava un ponte nuovo ma nemmeno solo alcune saldature.
Insomma o i lavori sono stati conclusi e si aspetta il collaudo per l'apertua, ma c'è davvero da chiedersi in che cosa sono constititi, oppure i lavori sono fermi e devono ancora essere conclusi. Fatto sta che la situazione sembra congelata, al di là della domenica. E nonostante il fatto che i lavori, grazie alla stagione meteorologicamente favorevole per interventi anche con il transito di mezzi e attrezzature in un alveo per la maggior parte secco, avrebbero potuto svolgersi senza intoppi e stop dovuti al maltempo.
In attesa che il Comune risponda e chiarisca rispetto ai tempi di una nuova auspicata riapetura, oltre che sulla tipologia dei lavori realmente eseguiti, abbiamo effettuato una visita al ponte e all'area circostante dove l'unico lavoro, almeno più evidente, ad essere eseguito, pare essere legato alla rimozione di un vecchio ma rigoglioso esemplare di pioppo nero, cresciuto nell'ultimo mezzo secolo sulla sponda sinistra, nel comune di Soliera. Albero dalla folta chioma di cui rimane ora traccia solo per la larga sezione del tronco tagliato che ha suscitato sdegno e contrarietà non solo tra chi in quella zona vive ma anche a livello politico, con una interrogazione alla giunta Solomita
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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