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Clash Music di Nicolaus A. Huber, che evoca la teatralità degli strumenti-giocattolo a molla, l’intricata rete poliritmica per maracas e nastro di Temazcal di Javier Álvarez Fuentes, e STRAHLEN, un brano sul quale Karlheinz Stockhausen e László Hudacsek iniziarono a lavorare nel 2003 (ma la cui complessità fece sì che la produzione venisse interrotta e che il brano fosse infine eseguito solo nel 2009) sono i brani che compongono il Trittico che domani (mercoledì 19 maggio), alle 19, verrà presentato dal percussionista ungherese László Hudacsek al Teatro San Leonardo, per il secondo appuntamento di AngelicA Festival di Bologna.
Nato in Ungheria, László Hudacsek ha studiato percussioni a Debrecen con József Vrana, e a Karlsruhe con Isao Nakamura e con Péter Eötvös, nel suo ensemble di nuova musica.
È stato ospite di numerosi festival, fra cui Berliner Festwochen, Music Biennale e Maerz Music (Berlino), Ars Musica (Bruxelles), Eclat Festival (Stuttgart), Melos-Ethos Festival (Bratislava), Music Triennale (Colonia), Ars Electronica (Linz), Prague Spring (Praga), Biennale di Tel Aviv, Warsaw Autumn, Wien Modern (Vienna), il Festival d’Automne a Parigi; si è esibito con Saarland Radio Orchestra, Ensemble Modern (Francoforte), Ensemble Recherche (Friburgo), Ensemble Muskfabrik (Colonia), Ensemble Cologne, Stockhausen Ensemble, Israeli Contemporary Players, Klangforum Wien, Orchestra Sinfonica di Berlino, Orchestra Bruckner di Linz, Ensemble Resonanz di Amburgo, e sotto la guida di direttori come James Conlon, Heinz Holliger, Péter Eötvös, Mauricio Kagel, Roland Kluttig, Zsolt Nagy, Karlheinz Stockhausen.
Tra le prime assolute da lui eseguite: Births di Valerio Sannicardo per percussionista solista ed ensemble (Corsi Estivi di Darmstadt), Mitschnitt di Jörg Mainka all’emittente radiotelevisiva Südwestrundfunk di Karlsruhe; L’Art Bruit di Mauricio Kagel, come assistente del Prof Nakamura alla Filarmonica di Colonia; Andere Räume di Robert HP Platz al WDR di Colonia; Séraphin-Sphäre di Wolfgang Rihm con l’Ensemble Recherche alla Filarmonica di Bruxelles; Rashomon di Shida Shoko all’Istituto Tedesco di Cultura Giapponese Deutschlandfunk di Colonia; e Strahlen/Raggi di Karlheinz Stockhausen per percussionista ed elettronica a 10 canali allo ZKM di Karlsruhe.
Stefano Soranna
Redazione Pressa
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