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Nuove sanzioni finanziarie, limitazioni ai commerci e il divieto per i cittadini russi di entrare nei consigli di amministrazione di società europee per le infrastrutture come quelle per la gestione della rete elettrica e del gas: queste alcune delle principali misure del decimo pacchetto di sanzioni che l’Ue europea intende imporre alla Federazione russa, stando a quanto è stato anticipato da funzionari dell’Ue alla testata Politico.
Ad assumere questo impegno è stata nei giorni scorsi la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, incontrando a Kiev il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenksy. La dirigente si è assunta anche l’impegno di implementare tali misure il 24 febbraio, giorno del primo anniversario delle ostilità.
Nel nuovo pacchetto, stando a quanto scrive Politico, Bruxelles dovrebbe includere nuove sanzioni contro quattro banche russe tra cui la più grande banca privata del paese, Alfa-Bank, fondata dal miliardario russo-israeliano Mikhail Fridman.
I funzionari starebbero valutando anche il divieto alle importazioni di gomma e asfalto dalla Russia, e sull’export dagli Stati Ue tra cui veicoli pesanti e macchinari per l’ediliza. Non è chiaro invece se i diamanti entreranno nel pacchetto. Quanto alle nuove forniture di armi all’Ucraina, l’Unione europea ha accolto la richiesta del presidente Volodymyr Zelensky al Consiglio europeo straordinario di giovedì scorso di inviare altre forniture ad eccezione di aerei da guerra.
Per incrementare più rapidamente gli stock di armamenti europei, ieri Kaja Kallas, primo ministro dell’Estonia, ha proposto che la Commissione europea apra gare d’appalto per assemblare l’artiglieria direttamente in Ucraina così come è stato fatto per la produzione “dei vaccini durante la pandemia di Covid-19: la Commissione- ha detto Kallas- raccolse le richieste, i fondi degli Stati e ha trasmesso gli ordini”. Un meccanismo che “ha funzionato, quindi perché non replicarlo per le armi?”, la proposta.
Il governo del Regno Unito starebbe già valutando di delocalizzare la produzione in Ucraina.
L’artiglieria, insieme alla difesa aerea, è stata infatti definita una “priorità” dal segretario della Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin e il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov durante un incontro di sabato scorso. La Polonia, che in un primo momento si era detta favorevole all’invio degli F-16, ha fatto oggi un passo indietro: “Si tratta di una decisione molto seria, tutt’altro che semplice da prendere”, ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Dud.
Redazione Pressa
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