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'Sarò un papà duro e intransigente, ora riaccendiamo la speranza'

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Cosìil sindaco illustrando il programma di mandato, alla propria squadra di governo e alla città. Nella prima seduta nessuna replica concessa al consiglio


'Sarò un papà duro e intransigente, ora riaccendiamo la speranza'
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Mette al centro il comune, con la propria autonomia, politica ed istituzionale, nei confronti del governo soprattutto, e lo fa con alcuni esempi. Sul tema dell'immigrazione lancia un patto per l'accoglienza ed il lavoro per superare quelle criticità che sul piano dell'accoglienza si sono registrate sia - dice 'nel rapporto con il precedente governo che con quello attuale'. Così come autonomia sulle scelte nel campo di welfare, sanità. 

E' un monologo (tale perché la procedura prevede le repliche dei consiglieri soltanto la prossima seduta del consiglio comunale), che riflette e rilancia indirizzi e progetti di mandato già lanciati 5 anni fa, inseriti nel contesto politico attuale, quello del sindaco di Modena nel corso della prima seduta del Consiglio Comunale. Poco meno di un ora per illustrare a grandi linee gli obiettivi di mandato che tutta la squadra 'ha la responsabilità politica di portare avanti.

'Sarò un papà intransigente e duro le conquiste vanno meritare con tanto impegno e passione, un punto di responsabilità'

Più che singoli progetti (proseguimento nella logica della polizia di prossimità con Polizia Municipale H24, poi cittadella della giustizia), e di interventi (via all'Imu per due anni ai proprietari che tagliano l'affitto ai commercianti), parla di indirizzi e ideali, soffermandosi sul significato del voto del 26 maggio dove gli elettori hanno digiunto, mandando un chiaro messaggio politico, il voto europeo da quello amministrativo

'A Modena una vittoria netta al primo turno che non è solo un chiaro riconoscimento del lavoro fatto in questi anni, ma anche la prova plastica che il centrosinistra unito vince' per arrivare a concludere, dopo un’analisi delle difficoltà del Governo Lega-5Stelle e dei rischi che corre il Paese, che “l’esperienza del centrosinistra di Modena è un messaggio di valore nazionale: l’Italia ha bisogno di veder nascere in tempi brevi un’alternativa di governo credibile all’attuale maggioranza, divisa su tutto e unita soltanto dall’occupazione del potere.

Ha bisogno di un centrosinistra rinnovato, unito e plurale, capace di ritornare nelle periferie sociali con parole serie e responsabili, ma chiare e forti, per vincere le paure e riaccendere la speranza”.

Dopo aver ribadito che sarà un’estate di lavoro, Muzzarelli ha affermato: “I modenesi hanno già dato! Giù le mani dagli enti locali, dalla sanità e dalla scuola pubblica e dai servizi della pubblica amministrazione che i nostri cittadini hanno conquistato nel corso degli anni”. Saremo “in prima linea a difendere Modena e la qualità di vita della nostra città – ha spiegato Muzzarelli - saremo in campo per Modena e per l’Italia, perché è il futuro del Paese che è in discussione, è il futuro delle nuove generazioni, sulle cui spalle non possiamo scaricare altri debiti e alle quali non possiamo lasciare in eredità un territorio fragile, città in declino, un ambiente sfibrato e una società ancora più disuguale e ingiusta”.

I 4 punti del programma di mandato

Sono quattro i punti sui quali è articolato il programma di centrosinistra per Modena:
Identità e prospettive; Sviluppo intelligente e sostenibile; Sapere, includere, creare; Autonomia e democrazia.

Il primo dei punti affrontati è stato quello della legalità e delle sicurezze, sempre declinate al plurale (dalla criminalità alla tutela del territorio, fino alle ludopatie e all’accoglienza con diritti e doveri per i migranti e un vero e proprio “patto di accoglienza e lavoro”), ribadendo l’impegno del Comune su cittadella della giustizia, organici della Polizia municipale, videosorveglianza, controllo di vicinato (“non ci si difende da soli”), ma anche la richiesta al Governo di coprire le carenze di organico delle forze dell’ordine.

Rispetto al lavoro e allo sviluppo economico il sindaco ha annunciato l’intenzione di rinnovare il “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” e di continuare l’attività per creare una città amica, una città per tutti (“friendly and easy city”) grazie anche alle tecnologie digitali. E se “Modena città turistica” è già una scommessa vinta (l’aumento di turisti è ormai strutturale), per Muzzarelli “guai a fermarsi, non dobbiamo essere solo attrattivi ma anche attraenti” e puntare ancora di più sulle nostre eccellenze e sulla capacità di ospitare eventi (come il Motor Valley Fest) e appuntamenti di musica (con il volano della creatività giovanile rappresentato dal Music Hub), di sport e di spettacolo utilizzando anche strutture come il Braglia.

Il sistema culturale dovrà essere sempre più integrato, con il coinvolgimento di tutti i poli di interesse e lo sviluppo dei due progetti strategici avviati in questi anni: il Polo della creatività all’ex Amcm e Ago nel complesso Sant’Agostino-Palazzo dei Musei – ex ospedale Estense.

Tra gli obiettivi anche un piano speciale per il Centro storico e un impegno nelle infrastrutture e nelle attività sportive di 12 milioni tra investimenti e spesa corrente in cinque anni.

Ricordati gli investimenti realizzati e i principali progetti in movimento (dall’ex Amcm, al Sigonio, dalla Diagonale al Bando periferie nell’area Nord, al bosco di Vaciglio, all’ex Estense), il sindaco ha definito come priorità l’approvazione definitiva del Pums (il Piano urbano della mobilità sostenibile) e la redazione del Pug (il Piano urbanistico generale) per garantire uno sviluppo sostenibile al territorio in una strategia di contrasto agli effetti del cambiamento climatico.

Scuola, sanità e sociale sono gli architravi del sistema di welfare universale nel diritto di accesso e differenziato nelle risposte in base ai bisogni delle persone. Sull’istruzione il sindaco ha confermato l’impegno ad aumentare il bilancio di un milione di euro, il rafforzamento di Memo e il progetto di Città universitaria. Sulla sanità e il sociale, Muzzarelli ha ricordato le Case della salute, il progetto di hospice territoriale, le Case residenze anziani, le politiche attive per dare una risposta alle emergenze abitative.

“Servirà un impegno straordinario sul fronte della lotta alla povertà ed esclusione sociale”, ha aggiunto Muzzarelli sottolineando i dubbi sulle ricadute sui territori di misure nazionali come il reddito di cittadinanza che escludono gli enti locali dalla loro applicazione: “Se non integrato correttamente con le azioni di welfare locale – ha spiegato – questo strumento rischia di creare sovrapposizioni e contraddizioni. Invece alla nostra comunità serve l’esatto contrario: spendere bene le risorse pubbliche per rispondere alle tante necessità delle famiglie”.

Il sindaco ha concluso la presentazione del programma rivendicando l’autonomia degli enti locali (“un Comune deve avere la libertà e la responsabilità di fare un patto con i propri cittadini in materia di servizi erogati, e della loro copertura economica, e sull’organizzazione della macchina interna. E contestualmente servono risorse certe per gli investimenti di qualificazione urbana, così da poter superare il sistema degli oneri di urbanizzazione”) e rilanciando il tema della partecipazione, con ancora più incontri pubblici nei rioni e nelle frazioni, e con l’utilizzo degli istituti di democrazia diretta, reali e certificati, potenziati nell’ultimo anno. “Occorre anche – ha aggiunto il sindaco riprendere in mano la disciplina dei Consigli di Quartiere, voluti con forza a Modena dopo la sciagurata abolizione da Roma delle Circoscrizioni”.




 


Redazione Pressa
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