Articoli Pressa Tube

Civette curate e liberate dal Pettirosso, migliaia di animali salvati ogni anno alle porte di Modena

Civette curate e liberate dal Pettirosso, migliaia di animali salvati ogni anno alle porte di Modena
Civette curate e liberate dal Pettirosso, migliaia di animali salvati ogni anno alle porte di Modena

Serata speciale,anche per La Pressa, al centro Soccorso animali selvatici, attivo 24 ore al giorno. Uno sforzo senza soluzione di continuità, ancora poco conosciuto e riconosciuto. E il 15 agosto altra serata speciale a Zocca

Serata speciale,anche per La Pressa, al centro Soccorso animali selvatici, attivo 24 ore al giorno. Uno sforzo senza soluzione di continuità, ancora poco conosciuto e riconosciuto. E il 15 agosto altra serata speciale a Zocca


5 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme
Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA
Una serata d’agosto speciale, anche per la Pressa, quella organizzata sabato 9 agosto, dal Centro di soccorso fauna selvatica il Pettirosso di Modena. Invitati, insieme ai colleghi di altre testate,alla liberazione di 5 esemplari di civetta, tra le tante vittime di incidenti o a rischio vita, curate all'interno del centro e poi rimesse di nuovo in libertà. Uno dei tanti momenti che nel corso dell'anno simboleggia e festeggia il frutto dello straordinario lavoro fatto da decine di volontari che operano h24, 7 giorni su 7 al centro, sotto la guida di Piero Milani, fondatore e da decenni figura centrale di questa realtà. Perché questo immane sforzo, che consiste in molti casi anche nel recupero di animali in ogni parte della provincia e non solo, richiedono le migliaia di animali presenti nel centro alle porte di Modena. Si migliaia. Davvero di ogni tipo. Molti è difficile vederli nel corso di una vita, se non in alcuni grandi zoo. Animali che entrano infortunati e in difficoltà e tornano a nuova vita. Lupi, oggi ce ne sono una decina, faine, caprioli, volpi, cinghiali, civette, barbagianni, pipistrelli, gufi reali e faine. E potremmo continuare per tante righe.
Spazio ADV dedicata a Paolo Ventura
Centinaia di specie che sembra incredibile vedere concentrati in un unico luogo, un tempo piatto e arido alle porte di Modena, a fianco degli impianti Hera di via Caruso, che il lavoro volontario ha trasformato in un oasi di verde, alberi e vita; quella di migliaia di esemplari destinati a morte certa a seguito di incidenti, trappole, errori umani non solo a Modena ma anche da altre province e che qui si rigenerano. Nuova vita come quella delle civette. Circa 200 quelle che durante l'anno transitano al centro e che dopo essere state curate tornano in natura, riprendendo la loro spontanea vita da predatori.
Attraverso iniziative pubbliche (altra speciale il 15 agosto a Zocca) o più ristrette come quella di sabato insieme ai giornalisti chiamati a toccare con mano la soddisfazione di lasciare di nuovo libero un animale. In questo caso le civette. E per immergersi concretamente nella realtà di un centro sempre più grande e in continua espansione e nel lavoro senza sosta dei volontari. Un lavoro enorme che conta su alcuni sostegni pubblici ma perlopiù sulle donazioni private. Difficili da reperire per centri come questi che pur lavorando senza sosta anche di notte, non ha quella promozione di marketing dei grandi centri da marchi blasonati.
Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme
Il pettirosso è sempre aperto è sempre attivo anche quando gli altri sono chiusi. Chi da anni, come noi, ha avuto modo di sentire rispondere Piero anche alle due di notte di una domenica qualunque, e vederlo partire insieme ai volontari per raggiungere un cervo rimasto incastrato in una rete metallica alle 2 di donne a a 60 chilometri da Modena, lo sa.'Durante l’anno accogliamo quasi 200 civette. Alcune arrivano per incidenti stradali, altre a causa delle colle per topi che purtroppo vengono ancora usate: se un topino resta incollato, arriva la civetta a prenderlo e finisce nella stessa trappola. Ma ci chiamano anche per piccoli finiti nei camini o nei tetti rifatti'. Edè così che le civette vengono prelevate o portate. 'Si curano, si salvano, si restituiscono al cielo. E non solo al cielo. 'Curiamo centinaia di rapaci notturni – spiega Milani – tra cui anche i barbagiani, che sembrano animali rari ma qui ne arrivano tanti. Quest’anno ne abbiamo avuti più del solito, probabilmente perché sono aumentate le prede, come topi e colombi'. I numeri enormi faticano comunque a raccontare una realtà difficile da immaginare: oltre 4.000 animali già accolti nel solo 2025, con una previsione di chiusura d’anno intorno ai 5.000 esemplari.
Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA
In passato si è arrivati anche a punte di 7.000.'Lavoriamo 24 ore su 24, grazie a una rete di volontari e operatori che non si tirano mai indietro', afferma Milani. Gli animali non aspettano l’orario d’ufficio. Di notte, gli incidenti stradali sono la casistica più frequente: guidando, la gente si dimentica che la strada attraversa l’habitat degli animali. Dove ci sono corsi d’acqua o aree verdi, è normale che attraversino per bere o cacciare'.Capitolo lupi: “Il lupo non è un nemico, ma l’uomo spesso sì. Il lupo non è mai stato una minaccia per l’uomo – precisa Milani –. Le storie che lo descrivono come pericoloso sono montature che servono solo a creare fobie. La realtà è che il lupo ha paura dell’uomo e non ha nessun interesse ad avvicinarsi. Nei giorni scorsi la notizia che alcune pecore in allevamento erano state assalite è stata data come un attacco all'ecosistema da parte del lupo, come se il lupo non ne facesse parte'.Non solo cura: il centro è un esempio concreto di rigenerazione urbana. Il lavoro del Pettirosso va oltre la cura: è anche recupero ambientale. 'Quando siamo arrivati qui, in periferia, non c’era nemmeno un albero. Oggi ne piantiamo oltre 200 ogni anno. Le città hanno bisogno di verde per sopravvivere, e gli animali hanno bisogno delle piante per avere un microclima adatto'.Capitolo contributi. Il ringraziamento di Milani va al Comune di Modena, che ha sostenuto il centro fin dalle sue origini. 'Un centro che funziona valorizza il territorio – sottolinea –. Ma servono anche aiuti concreti: donazioni, 5x1000, offerte. Noi rendicontiamo ogni euro: chi ci aiuta può vedere con mano cosa viene fatto, perché da noi non ci sono solo parole, ma fatti. La quantità di animali liberati fornisce la cifra del lavoro fatto. Sfido atre realtà a presentare questi risultati. Girate sui social e vedrete quante realtà sono ad organizzare liberazioni di un così grande numero di animali'. La serata si è conclusa con un invito aperto a tutti: “La Grande Fuga”, evento giunto alla 17ª edizione, che si terrà il 15 agosto a Zocca, in un suggestivo borgo tra i castagni secolari. 'Libereremo tanti animali – conclude Milani –: caprioli, faine, ghiri, ricci, rapaci notturni. È un’occasione per avvicinare i più piccoli al rispetto della fauna e per ricordarci che la natura non è uno spettacolo, ma qualcosa che ci riguarda tutti'.
 

Gi.Ga.
 

Donazioni al Centro Soccorso Animali Selvatici Il Pettirosso
 

Bonifico su c/c Unicredit iban IT90U020081293200010150554
Tramite posta C/C postale nr. 9535433
on line con carta di carta di credito o tramite Paypal cliccando sul pulsante “Donazioni” sul sito web del Centro
Versamento a: Centro Soccorso Animali – Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso onlus, via Forghieri 225/1 – 41123 Modena
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.