Festa PD: il giornalismo militante di sinistra attacca il Governo, e anche Ranucci applaude

Il senatore e giornalista Walter Verini sul palco della presentazione del libro del conduttore di Report: 'Dobbiamo costruire una alternativa alla destra di Meloni e Salvini’
Il senatore e giornalista Walter Verini sul palco della presentazione del libro del conduttore di Report: 'Dobbiamo costruire una alternativa alla destra di Meloni e Salvini’
Da un lato Verini celebra il giornalismo di inchiesta che come elemento di base deve essere libero e indipendente anche da potentati e condizionamenti politici e dall'altro si rende protagonista di ciò che quel giornalismo lo nega nei fatti. Un giornalismo orientato politicamente che dipende ed è espressione della politica. Ed è così che la critica al Governo trapela nei suoi interventi anche nel momento in cui cita personaggi come Giovanardi e Gasparri che sono stati colpiti e si sono opposti ad alcune inchieste condotte anche da Report ma fin lì nulla di particolare, soprattutto in un contesto di feste dell'Unità e nel suo ruolo che oltre che di giornalista è di senatore PD, peraltro referente per il partito in commissione antimafia.
Ma tutto assume un carattere diverso, sopra le righe, quando toni e contenuti di critica al governo aumentano, dando un connotato politico, di parte e tutt'altro che indipendente, alla stessa serata e alla presenza di Ranucci. Verini, lì per parlare soprattutto di giornalismo e da giornalista, si erge quasi a capopopolo PD. Non solo attacca il Governo, e più in generale gli esecutivi di destra di tutto il mondo, ma si erge a promotore di una azione per costruire un'alternativa politica alla destra e rivolgendosi al popolo PD afferma: 'Noi dobbiamo costruire un'alternativa e oltre che essere oppositori dobbiamo fare sempre proposte alternative per convincere la maggioranza degli italiani. Io non posso non vedere come ci sia una destra nel mondo, da Trump a Orban, per arrivare alla destra della Meloni e di Salvini, che ha fastidio per il giornalismo di inchiesta, ha fastidio per il Parlamento, ha fastidio per i poteri di garanzia del Presidente della Repubblica, ha fastidio per l'indipendenza della magistratura ha fastidio per i controlli della Corte dei Conti. Tutto quello che rappresenta in una democrazia un contropotere, un contrappeso, questi lo vogliono semplificare, mettere in condizione di non nuocere, ma questo voi capite che non solo noi di sinistra non possiamo accettarlo, ma non lo possono accettare tutti i cittadini che credono in una cosa che si chiama Costituzione della Repubblica, che è nata il 25 aprile'. Il grido del giornalismo militante in politica si leva alto e attira l'applauso scrosciante della platea unito a quello dello stesso Ranucci. Quasi a ricambiare quello attribuito al suo arrivo dal conduttore di Report. 'Una accoglienza così solo alla festa dell'Unità'.
Gi.Ga.
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