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Genocidio a Gaza, le parole di Mezzetti sono sacrosante. Ma la destra tace e la Modena si dissocia

Genocidio a Gaza, le parole di Mezzetti sono sacrosante. Ma la destra tace e la Modena si dissocia

Mezzetti ha chiamato i fatti col loro nome, ha citato per intero il grido disperato di Primo Levi, ha recitato lo Shemà Israel, preghiera per eccellenza ebraica


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'La trasformazione di un genocidio in routine amministrativa, in occasione economica, in retorica di propaganda. È la logica burocratica, la banalità del male che riduce gli esseri umani a ostacoli, il dolore a variabile statistica, la sofferenza a intralcio da rimuovere. Vi ricorda qualcosa? Qualcosa avvenuto soltanto 90 anni fa?' Queste parole usate due giorni fa dal sindaco di Modena Massimo Mezzetti sull'orrore che si sta consumando a Gaza andrebbero scritte nella pietra. E' vero, forse il Festival Filosofia sulla 'educazione' sulla 'formazione umana' non era il contesto ideale per esternare un pensiero simile, ma è tanto grande il dramma, talmente dirompente l'abisso che il Mondo sta vivendo per mano del governo di Israele in quella striscia di terra, che ogni contesto è adatto, ogni momento è giusto per prendere posizione. Per dire che un abominio simile non trova giustificazione alcuna, nemmeno se a compierlo è un popolo più vicino culturalmente a quello Occidentale rispetto a quello al quale questo supplizio viene inflitto.
Mezzetti ha usato il palco del più grande evento modenese, l'unico veramente nazionale, per dire cose giuste e anche coraggiose. Ha chiamato i fatti col loro nome, ha citato per intero il grido disperato di Primo Levi, ha recitato lo Shemà Israel, preghiera per eccellenza del Deuteronomio della tradizione ebraica.
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Perchè se non fossero state 'coraggiose' le sue parole avrebbero ricevuto il consueto coro unanime di consensi e di apprezzamenti bipartisan. Avrebbero ricevuto gli applausi composti e annoiati del pubblico dei soliti personaggi con 'il naso corto' e di 'signore imbellettate'.
Invece parlare apertamente di genocidio, evocare in modo plateale il parallelo tra l'Olocausto patito dal popolo ebraico ad opera dei tedeschi all'Inferno creato da Israele contro i Palestinesi, fa discutere, scuote le coscienze. Eppure è la verità.
E non importa se tale verità venga strumentalizzata a destra o sinistra, in quella o questa piazza. Pur nella palude del relativismo, pur nella nebulosa che accompagna la parola stessa 'verità', esiste ancora una linea di demarcazione: quando i fatti rompono ogni barriera del decente, quando irrompono negli occhi degli osservatori comuni, quando costringono ad alzarsi dal divano delle proprie 'tiepide case', allora la Verità non si nasconde più. E non vederla, non indicarla significa essere in dolo e in malafede.
La Commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite, Amnesty International, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati...
solo per citare alcune fonti, lo hanno detto chiaramente: Israele sta commettendo genocidio contro i Palestinesi a Gaza.
Mezzetti ha detto questo e lo ha detto dal palco della piccola Modena, usando lo strumento che aveva, il luogo che aveva, la voce che aveva.
Lo ha fatto nel silenzio del centrodestra, da Forza Italia a Fratelli d'Italia, piegate dai vincoli di un Governo costretto a camminare sulle uova per logiche di interesse economico e geopolitico e addirittura incassando la reprimenda della consigliera civica Maria Grazia Modena. Distinguo il suo - anche ben argomentato, intelligente e arguto, anche corretto quando cita il tema della cultura monopolizzata da una parte politica - ma che davanti all'orrore dell'abisso evapora.
Giuseppe Leonelli
Foto dell'autore

Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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