L’evento, organizzato in concomitanza con il Festival della Filosofia, ha voluto richiamare l'attenzione sulla questione palestinese nel cuore del dibattito culturale cittadino. I manifestanti, hanno sfilato tra le vie del centro con kefieh, bandiere, strumenti musicali e pentole per “fare rumore” e rompere quello che gli organizzatori hanno definito “il silenzio assordante sulla tragedia di Gaza”.
Poco prima dell’inizio della lezione magistrale in Piazza Grande, alle ore 14:40, il corteo ha fatto il suo ingresso nella piazza, colorandola di rosso, verde, bianco e nero.
La rete di Modena per la Palestina
L’iniziativa è stata sostenuta da una vasta rete di realtà associative, sindacali e politiche locali, tra cui BDS Modena, ARCI, CGIL, Casa per la Pace Odv, Rifondazione Comunista, SI Modena, AVS Modena, il M5S Modena, e molte altre. Presente anche l’Unione delle Comunità Islamiche di Modena, a testimonianza del coinvolgimento diretto della comunità musulmana cittadina.
“Abbiamo scelto questo momento e questo luogo simbolico per far sentire una voce diversa, quella di chi non si rassegna di fronte alla distruzione e alla morte che colpisce quotidianamente Gaza,” ha dichiarato un portavoce di Modena per la Palestina. “Non vogliamo restare in silenzio mentre si consuma una tragedia umanitaria. La cultura, la filosofia, devono essere strumenti di consapevolezza e responsabilità”.
L’azione ha suscitato reazioni contrastanti anche tra il pubblico del Festival: alcuni spettatori hanno accolto il flash mob con applausi, altri con evidente disagio. Tuttavia, il clima è rimasto composto e non si sono registrati momenti di tensione.
“Modena oggi ha scelto di non voltarsi dall’altra parte,” ha affermato una studentessa presente al flash mob. “Vogliamo che anche qui si parli di Gaza, non solo nelle breaking news quando cadono le bombe, ma ogni giorno, finché non finirà l’oppressione”.