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Ayman al Zawahiri, ucciso nei giorni scorsi, considerato il vice di Bin Laden e dopo la morte di quest'ultimo dal 2011 al 2022 a capo del gruppo terrorista islamico Al-Qaida, era stato individuato anche a Modena nell’agosto del 1994 quando gli spazi della Polisportiva Saliceta San Giuliano, in un caldo agosto, vennero presi in affitto per un raduno che vide la partecipazione di numerose figure di spicco del terrorismo islamico. Imam e predicatori arrivarono da tutta Europa e rimasero a Modena per diversi giorni. Nessuno avrebbe immaginato che in un ritrovo ufficialmente convocato come festa per famiglie islamiche, con la partecipazione anche di donne e bambini, si trovassero terroristi di alto calibro, ricercati in tutto il mondo e che sette anni più tardi sarebbero stati coinvolti nell'attentato delle torri gemelle. Personaggi del genere, capaci di sfuggire agli 007 di tutto l il mondo, si trovavano a Modena, alla luce del sole.
Nessuno lo immaginava, nessuno lo avrebbe sospettato, escluso il personale della Digos di Modena che predispose un monitoraggio costante dell'evento e ne documentò con una grande quantità di immagini fotografiche le fasi ed i personaggi. I volti delle persone furono oggetto di analisi approfondite che in un primo momento, confrontate con le banche dati nazionali ed internazionali, portarono ad un binario morto, fino a quando arrivò la svolta. Il personale della Digos ed in particolare l'allora ispettore Capo Giuseppe Zaccaria non abbandonò le ricerche e l'analisi di quei volti e di quelle storie. Capiva che qualcosa, in quel contesto, in quelle forme non andava, nonostante l'apparenza. Istinto da investigatore. Zaccaria passò settimane ad analizzare immagini e documenti negli uffici della questura di Modena. Una ostinazione che pagò quando le foto furono attentamente analizzate dall'intelligence straniere.
Venne evidenziata una corrispondenza che individuava nei presenti del raduno modenese esponenti di spicco del terrorismo islamico e di di quella che fu Al-Qaida, organizzazione terrostica islamica con a capo Osama Bin Laden.
Una vicenda incredibile, che mise in risalto la straordinaria capacità dell'intelligence della Polizia di Stato, riassunta nel docu-film Jihad Summer Camp, realizzato dal regista Luca Bedini. Cortometraggio prodotto dalla casa di produzione Taiga e premiato in diversi festival.
Il docu-film è stato recentemente riproiettato a Mirandola nell'ambito delle iniziative estive organizzato dal locale Comune. E' lo stesso Giuseppe Zaccaria, ai tempi ispettore Capo Digos, noto per avere condotto importanti indagini sulla presenza e l'attività della mafia nigeriana Modena a ricordare, a La Pressa, quei fatti
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>