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Il pre, il durante ed il post cena nella sequenza casa-ristorante-casa, documentato sul suo profilo FB. E' questo il modo con cui l'avvocato modenese Elisa Fangareggi, nota per le sua battaglie umanitarie a favore dei bambini svantaggiati, decide di testimoniare il suo supporto all'iniziativa #ioapro1501. Mostrando la pizza che le viene servita in un locale di Modena che, girando lo schermo del cellulare, si conferma aperto, con diverse persone che siedono in piccoli gruppi in tavoli distanziati. Con l'ossevanza delle misure di sicurezza che valevano quando ai ristoranti era concesso rimanere aperti, dopo il lockdown. Prima sempre, poi solo a pranzo e poi più nemmeno quello. L'intento è chiaro e dichiarato: mostrare che si può aprire in sicurezza come era già possibile fare, mostrare che quello è il modo per aiutare chi rischia di chiudere per sempre e mostrare che il rischio sanitario sta altrove.
Le multe? Nessuna nei confronti dei clienti dei ristoranti aperti, poche, a quanto risulta, nei confronti dei gestori. Dati e resoconti ufficiali ancora non ce ne sono, ma i verbali elevati ieri sera dalle forze dell'ordine, in un clima che non ha registrato tensioni, si conterebbero con le dita di due soli mani. Pochi, del resto, rispetto al totale, anche i locali che hanno scelto di aprire. Tra questi non poteva mancare quello di Antonio Alfieri, di Sassuolo, che ieri sera, ha documentato l'andamento della serata insieme al giornalista, senatore e fondatore di Italexit, Gianluigi Paragone. Anche per Alfieri l'occasione per ribadire sulla seguitissima pagina FB del Senatore le ragioni dell'iniziativa che sui social l'opinione pubblica bolla in parte come irresponsabile protesta e sfida alla legge e in parte come segnale di civilità, di disobbedienza civile. Che, come abbiamo documentato, ha interessato anche le palestre.
Tutte aperte quelle del circuito Gimfive, con due grandi strutture a Modena. Comunque sia, la sensazione, ieri sera, era quella di una attesa. Per ristoratori, per i gestori delle palestre, e per i loro clienti. Uno stare a guardare che cosa succede. In vista del primo sabato sera, quello di oggi. Perché per i ristoratori quella non era una prova generale, un atto simbolico definito da una data unica generale (15-01), ma la prima di una apertura che vorrebbe essere definitiva. Anche di sera, anche se nel rispetto del coprifuoco delle 22. Quando tutto, anche ieri sera, si era di nuovo spento. Insieme a forni e fornelli.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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