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Reazioni avverse e morti: confronto Astrazeneca, Pfizer, J&J e Moderna

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I morti sono stati sinora 223, 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi. Nel periodo considerato sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi


Reazioni avverse e morti: confronto Astrazeneca, Pfizer, J&J e Moderna
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L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha pubblicato nei giorni scorsi il quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.
Una analisi che, a differenza del quadro pubblicato nelle note informative (qui l'articolo), si basa quindi su dati reali.

Nel periodo considerato sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 309 ogni 100.000 dosi), di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Come riportato nei precedenti Rapporti, gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi).

Le segnalazioni gravi corrispondono all’8,6% del totale, con un tasso 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Pfizer (75%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura al vaccino Astrazeneca (22%) e al vaccino Moderna (3%), mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a COVID-19 Vaccino J&J (0,1% delle dosi somministrate).

La valutazione dei casi italiani di trombosi venosa intracranica e atipica in soggetti vaccinati con Astrazeneca è in linea con le conclusioni della procedura dell’Agenzia Europa dei Medicinali. In Italia, fino al 26 aprile 2021, sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e 5 casi di trombosi venose in sede atipica.

La maggior parte di questi eventi (22 casi, 65%) hanno interessato le donne con un’età media di circa 48 anni e solo in 1/3 dei casi circa gli uomini (12 casi, 35%) con un’età media di circa 52 anni. Il tempo medio di insorgenza è stato di circa 8 giorni dopo la somministrazione della 1a dose del vaccino Vaxzevria.

I morti

'In Italia, al 26 aprile 2021, sono state inserite 223 segnalazioni con esito “decesso”, con un tasso di segnalazione dei casi con esito fatale di 1,23/100.000 dosi per tutti i vaccini. Il 55,6% dei casi riguarda donne, il 43,4% uomini mentre lo 0,89% non riporta questo dato - si legge nel report -. Il differente tasso di segnalazione di eventi con esito fatale è in larga parte dipendente dalla diversa popolazione target dei singoli vaccini e dalla diversa esposizione. Ai fini di una corretta interpretazione di questi dati è quindi importante tenere in considerazione che:
1) il vaccino Comirnaty è il vaccino più somministrato, in una popolazione più eterogenea per età rispetto al vaccino Moderna, e, pertanto, ha il peso maggiore nel calcolo del tasso di segnalazioni di decesso dell’intera popolazione dei vaccinati;
2) il vaccino Moderna è stato somministrato soprattutto a pazienti più anziani o molto fragili, con conseguente maggiore probabilità di eventi fatali coincidenti;
3) il vaccino Vaxzevria è stato usato, nel periodo in esame, mediamente in una popolazione più giovane e meno fragile, con conseguente tasso di segnalazione di decessi più basso.
I tassi di segnalazione osservati in Italia sono in linea con quelli riportati a livello internazionale, soprattutto dall’Agenzia regolatoria del Regno Unito (MHRA - Medicines and Healthcare products Regulatory Agency), che ha ampiamente utilizzato e monitorato tre dei quattro vaccini attualmente somministrati sul nostro territorio. In base ai dati aggiornati al 29/04/2021, infatti, il tasso di segnalazione di eventi ad esito fatale nel Regno Unito, indipendentemente dal nesso di causalità, corrisponde a 1,9/100.000 dosi somministrate per il vaccino Pfizer/BioNTech (347 segnalazioni per 18 milioni di dosi somministrate), 3,1/100.000 per il vaccino AstraZeneca (685 segnalazioni per 26,4 milioni di dosi), 2/100.000 per il vaccino Moderna (2 per 0,1 milioni di dosi)
Per quanto riguarda i casi italiani, l’evento fatale è stato segnalato dopo la prima dose in 141 casi e dopo la seconda dose in 59 casi (il dato è mancante in 23 segnalazioni), con un tempo intercorrente tra la somministrazione del vaccino e la data segnalata del decesso che varia da due ore fino ad un massimo di 28 giorni. Non sono descritti decessi a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche importanti, mentre è frequente la segnalazione di eventi correlati a patologie pregresse o fattori di rischio specifici per l’evento fatale considerato'.
Qui il rapporto completo Aifa

Giuseppe Leonelli

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Aggiornamento
Qui il quinto rapporto

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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