Opinioni Il Galeotto

Ex mercato bestiame: dagli alberi tagliati agli alberi sepolti vivi

Ex mercato bestiame: dagli alberi tagliati agli alberi sepolti vivi

Dopo le centinaia di esemplari autoctoni ad alto fusto rase al suolo per far posto alle nuove palazzine Ers, i pochi rimasti sono soffocati da centinaia di metri cubi di terreno rimosso nel cantiere


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Una scena surreale, tra il grottesco e il tragicomico, si staglia all’ombra dei cantieri nell’area dell’ex mercato bestiame a Modena: gli unici alberi ad alto fusto superstiti, scampati al taglio che ha riguardato centinaia di esemplari cresciuti spontaneamente nell'area abbandonata da 25 anni, sono oggi... sepolti. Letteralmente. Sprofondati sotto centinaia di metri cubi di terra smossa per fare spazio alle fondamenta delle nuove palazzine Ers firmate Abitcoop.Alberi, almeno quei pochissimi rimasti, mezzi soffocati da cumuli di terra, piegati, coperti, schiacciati come un pensiero scomodo sotto il tappeto di una città che parla di transizione ecologica, ma pratica un’urbanistica dal vago sapore anni ’70: molto cemento, insediamenti abitativi a forma di cubo o parallelepipedo circondate da parcheggi a raso, che in estate si trasformano in isole di calore allo stato puro. Nelle quali, di quegli alberi, così alti e rigogliosi, ce ne sarebbe tanto bisogno. Certo, si potrebbe dire che gli alberi cresciuti spontaneamente fossero da rimuovere per fare spazio agli insediamenti abitativi , e questo è certamente un compromesso inevitabile. Ma non toglie che un'attenzione in più al verde presente e futuro per un insediamento partito da un foglio bianco forse ci doveva essere. Almeno nella forma e nei modi.

Un'attenzione che non può essere sostituita da una caldaia in classe a accompagnata da un pur importante, pannello solare.Le stesse generazioni che in quell’area avevano visto crescere un microbosco urbano autogestito dalla natura, cresciuto senza interventi, costato zero, popolato da uccelli, conigli, fagiani e ombra, ora vedono un qualcosa che di rigenerazione che guarda il futuro ha solo il nome sulla carta. E che ha come ciliegina sulla torta quell'immagine. Di un'area da 50.000 metri quadri senza più un albero e dove quei pochi rimasti e si contano sulle dita di due mani, sepolti un centinaio di metri cubi di terra dai quali esce, chissà per quanto tempo ancora, solo la chioma.Gi.Ga.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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