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La Sea Watch, ferma da tre giorni al largo di Lampedusa, è entrata nel porto dell'isola. La comandante Carola Rackete ha deciso di procedere nonostante la mancanza di autorizzazioni da parte delle autorità, invocando lo stato di necessità. La nave è rimasta per qualche minuto all'esterno del porto, bloccata da una motovedetta della Gdf, e si è poi diretta verso la banchina, dove ha attraccato. 'Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto', ha scritto la ong su Twitter. Successivamente, i militari della Guardia di Finanza sono saliti a bordo della nave ed hanno prelevato la comandante, che è stata portata in caserma. Secondo quanto si è appreso, Rackete è ora in stato di arresto per violazione dell'Articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, un reato che prevede una pena dai tre ai 10 anni di reclusione.
Domani potrebbe essere trasferita in un carcere in Sicilia.
Dopo qualche ora è iniziato lo sbarco dei 40 migrati a bordo della Sea Watch. I primi quattro sono già saliti su uno dei mezzi che li trasferirà al centro di accoglienza sull'isola e le procedure di sbarco stanno proseguendo senza problemi. Prima di sbarcare dalla nave i migranti hanno salutato e abbracciato i volontari della ong che in queste due settimane li hanno assistiti. A bordo della nave ci sono anche gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia che stanno ponendo sotto sequestro l'imbarcazione.
Quando la capitana ha concluso la manovra si è affacciata sul ponte di comando ed è stata accolta da un lungo applauso di circa un centinaio di persone arrivate sul molo. Tra loro attivisti di Sea Watch, Pietro Bartolo medico dell'isola ed europarlamentare del Pd, don Carmelo parroco di Lampedusa, e le persone che avevano solidarizzato in questi giorni con la Sea Watch dormendo sul sagrato della chiesa. A bordo della nave c'erano anche 5 parlamentari italiani: Riccardo Magi di +Europa, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, Davide Faraone, Matteo Orfini e Graziano Delrio del Pd.
Redazione Pressa
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