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Guardando indietro sia in epoche lontane che più recenti, la zona nuovamente colpita in queste ore ha un drammatico passato.
il 15 ottobre 1996 e il 18 giugno 2000 furono registrate due violente scosse di terremoto che raggiunsero il settimo grado della scala Mercalli ed ebbero come epicentro quello interessato in questi giorni: il triangolo fra Bagnolo, Correggio e Novellara attraversato dalla cosiddetta dorsale ferrarese, una faglia che, partendo da Ferrara, si spinge all'interno della pianura modenese e reggiana. La forza di quella scossa fece tremare la terra alle 11,56 del 15 ottobre 1996. I sismografi misurarono una magnitudo di 4,8 gradi della scala Richter. Furono più di 800 le persone ad essere sfollate. La scossa del 2000 raggiunse i 4,7 gradi Richter.
Altre scosse con magnitudo 3.9, l'8 giugno 2002, e nell'agosto del 2018.
Il 23 dicembre 2008 la terra tornò a tremare con violenza, questa volta con epicentro in Val d’Enza: una scossa tellurica di 5.2 gradi della scala Richter, con epicentro localizzato tra le province di Parma e Reggio, ad una profondità di circa 6 chilometri. Furono registrati danni al campanile di Quattro Castella, ma nessuna vittima e nessun ferito grave.
Fino ad arrivare a ieri sera, con le due scosse a distanza di una ora di magnituro 4 e 4,3 con epicentro a Bagnolo in piano e Correggio.
Alcune considerazioni
Con il concetto di pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro.
L'inserire un determinato centro urbano o un determinato territorio in una scala o in una fascia specifica non significa indicare una previszione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.
Ciò ripreso e riportato dalle precisazioni dell'INGV, è interessante notare sulla cartina come l'epicentro del sisma che la scorsa notte ha colpito Bagnolo in Piano insista esattamente su una fascia specifica della mappa di pericolosità sismica.
La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni.
I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>