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Il sindaco Pd di Modena Giancarlo Muzzarelli ha ricostruito in Consiglio comunale nella seduta di oggi, le vicende del Rave party che si sono sviluppate tra la notte di sabato 29 e la giornata di lunedì 31 ottobre. 'Nel dibattito politico nazionale – ha spiegato Muzzarelli – si sta discutendo della descrizione del nuovo reato, del perimetro delle situazioni in cui esso può verificarsi ed essere perseguito, dell’entità delle nuove pene e del grado di soggettività, con implicazioni che riguardano i principi costituzionali: sarà il Parlamento a decidere in sede di conversione in legge del decreto e in questa sede istituzionale non esprimo le mie opinioni, ma al Governo faccio un appello da sindaco, come ho già detto direttamente al ministro: in materia di sicurezza urbana – ha affermato Muzzarelli - alle nostre città servono leggi chiare e applicabili, non provvedimenti che complicano la gestione reale delle dinamiche sociali'.
Muzzarelli in Consiglio ha poi ripercorso i momenti della vicenda Rave party soffermadosi sui lavori del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp), convocato dalla Prefettura fin dalle 9.30 di domenica, che, a suo dire, 'nonostante alcune affermazioni del Governo avrebbe potuto accendere micce pericolose, ha cercato una soluzione all’insegna del senso di responsabilità e delle scelta del dialogo e della mediazione'.
Le parole del primo cittadino sul ruolo del Cosp sono state criticate dal consigliere e capogruppo Fdi Elisa Rossini. 'Affermando che il problema del rave party è stato risolto dal Cosp si dimentica di dire che il Cosp non è di proprietà del sindaco di Modena, ma è un organo consultivo che si trova presso la prefettura e il prefetto dipende dal Ministero e se al Ministero ci fosse stata la Lamorgese sarebbe finita come a Viterbo' - ha detto la Rossini richiamando il rave a Valentano di un anno fa durato 8 giorni e non uno e mezzo come a Modena.
Di qui lo scatto di Muzzarelli a suon di 'si vergogni, questo è il rispetto delle istituzioni che lei ha'. Con il consigliere Rossini che ha rispedito al mittente l'invito a vergognarsi.
Redazione Pressa
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