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'Alluvioni, il clima cambia da sempre, siamo noi che non impariamo da storia e geografia'

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Paolo Campagnoli, archeologo e cartografo: 'La storia del territorio insegna ma non abbiamo imparato nulla. Si continua a costruire anche negli alvei dei fiumi, e il fiume si riprende sempre i suoi spazi. Ravenna è la secona città dopo Roma per incremento della cementificazione e i problemi erano noti da secoli. Di che cosa parliamo?'


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'In Emilia-Romagna sono stati costruiti anche stadi negli alvei dei fiumi, ricostruito case dopo il sisma sotto argini alti 10 metri, realizzato insediamenti in aree di palude. La storia del territorio e delle sue trasformazioni è stata ignorata e anche dopo le recenti alluvioni credo che sarà così'. Incontriamo Paolo Campagnoli, archeologo, topografo e già referente del centro documentazione sisma 2012 con alcuni libri a articoli di stampa. Uno riguarda la storia dei Longobardi dove in alcuni brani si racconta l'eterna lotta dell'uomo contro le acque, fenomeni meteorologiche intensi con piogge durate anche 5 giorni e alluvioni. Poi un articolo 'Pubblicità progresso', del 1977 in cui nell'ambito di una campagna di sensibilizzazione sul rischio idrogeologico e di prevenzione si legge che 'è urgente una vasta presa di coscienza e volontà pubblica.

L'acqua in Italia potrebbe essere regolamentata perfettamente, basterebbe che le autorità varassero un organico piano delle acque comprendente un programma di rimboschimento e di controllo dei corsi dei fiumi'. Il messaggio è tanto chiaro quanto ignorato da anni. Nella storia antica e recente e nella geografia del territorio c'è già scritto tutto ciò che dovremmo, o avremmo dovuto sapere, e porre alla base dello sviluppo urbanistico delle città e dei comuni. Paolo Campagnoli insiste da anni su questi punti e di recente, a seguito dell'alluvione in Romagna ha pubblicato in rete immagini relative ad alcuni punti chiave dove l'impatto dell'acqua è stato pià lungo ed impattante. Aree che erano di palude. Cosa deve insegnare tutto ciò? 'Deve insegnare che bisognerebbere riprendere a studiare storia e geografia. Per capire come funziona un territorio nel tempo.

Se in una palude bonificata le acque non continuano ad essere rgimentate, convogliate e non si realizzano opere di presidio, allora quelle aree tornano ad essere palude. La geografia ci insegna dove viviamo, dove possiamo vivere e dove non possiamo vivere, dove possiamo costruire case e fabbriche e dove dobbiamo lasciare spazio alla natura. Sono lezioni fondamentali che la storia e la geografia ci offrono, che non abbiamo mai imparato e che purtroppo credo non impareremo mai. Il paradosso è che abbiamo una straordinaria scuola di geologia, ma negli uffici pubblici i geologi in servizio sono pochissimi e anche le relazioni dei professionisti spesso non vengono lette o comunque non prese in considerazione'.

Ci puà fare qualche esempio? 'Ci siamo dimenticati del sistema delle paludi costiere intorno a Ravenna. E se pensiamo che Ravenna, nei dati dell'Ispra, è il secondo comune dopo Roma per cementificazione, allora di cosa parliamo? Altro esempio? Andate sull'argine del Secchia a Concordia. Vediamo insediamenti abitativi degli anni '70 ricostruiti nel post sisma sotto argini di 10 metri. Dove adesso sono stati realizzati interventi con il superbonus. Di cosa stiamo parlando?'

Cosa si può fare? Come invertire la rotta? 'Ciò che possiamo fare è un'ottima pianificazione territoriale, e opere di assetto idraulico. Poi bisognerebbe assumersi il coraggio di dire che alcuni paesi nelle zone alluvionate andrebbero letteralmente spostati da un altra parte'. 

Un consiglio ai politici? 'Andate a Russi, in Romagna, a visitare la villa romana. Ci ho lavorato, è all'interno di una cava di argilla, emersa nei lavori di scavo. Si trova ad una profondità di 7-8 metri. Quei metri sono fatti sedimenti alluvionali portati nel tempo dai fiumi Romagnoli. Ma è così in tutta l'Emilia Romagna. Gli insediamenti romani di Mirandola si trovano a 6 metri in profondità, fatti di sedimenti del fiume Secchia. Per portare una quantità tale di sedimenti bisogna avere precipitazioni continue, persistenti e fenomeni alluvionali. Che nella storia ci sono sempre stati. Il rischio idraulico è enorme in tutta la pianura padana. Tutte queste cose emergono dai libri e dagli studi, anche recenti, le sappiamo da sempre, il problema è che vengono ignorare da chi poi decide'.

Quindi è sbagliato ricondurre prevalentemente le cause del disastro al cambiamento climatico? 'Il cambiamento climatico è un dato di fatto, c'è da sempre, non sono in grado di dire quanto l'attività e la presenza dell'uomo abbia inciso, ma partendo dalla mia esperienza di archeologo, faccio un altro esempio: quando scavando nell'area padana si trovavano dei torchi, si pensava che fossero collegati alla coltivazioni dell'uva, ma poi si è scoperto che venivano utilizzati per pigiare le olive e quindi da collegare alla coltivazioni dell'ulivo che si trovava in età Romana si trovava anche qui, durante un periodo analogo se non più caldo di quello che abbiamo oggi. Non abbiamo bisogno dei ragazzini di Ultima Generazione per capire come stanno le cose. Questo tipo di fenomeni che oggi descriviamo come mai visti, sono fenomeni noti da sempre. La cosa assurda è che cointinuamo a ignorare storia e geografia. Questo ci ha portato al paradosso di riuscire a prelevare dei campioni di roccia da marte e non riuscire ad evitare che una coppia di coniugi muoia in Romagna per salvare il proprio asino travolto dall'alluvione. Bisogna davvero che la politica si assuma le proprie responsabilità, si faccia delle domande si chieda che cosa ha fatto e non ha fatto negli ultimi 40-50 anni del governo del territorio. La lezioni è chiara. Passano decenni o secoli ma i fiumi si riprendono ciò che vogliono. E se non ci rimettiamo a studiare e ad imparare dalla storia e dalla geografia non c'è informatica, non 'è tecnologia, non c'è intelligenza artificiale, che ci possa salvare'.

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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