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'Molto spesso le persone che vengono ricoverate in ospedale arrivano con sintomatologia molto pesante. Ciò significa che il filtro a monte non c'è o quasi. Ma ciò non per una questione di mancanza di carenza formativa da parte dei medici di base, tutt'altro. E' per il fatto che molta parte della popolazione si sente in grado di poter gestire questa situazione indipendentemente dalla consulenza sanitaria. Spesso le persone che arrivano in queste condizioni dicono di avere preso informazioni dal web. E' chiaro che c'è una situazione che da un certo punto di vista va ricondotta ad un atteggiamento di normalità e non di fantasia'.
Una dichiarazione forte e chiara quanto ricca di risvolti più volte dibattuti quella pronunciata dal Direttore Generale dell'Azienda ospedaliera Policlinico di Modena nel corso del punto stampa di questa mattina, in presenza, al Policlinico.
Dichiarazione che porta l'attenzione sul punto molto delicato della gestione dei sintomi, nel momento in cui questi insorgono e si decide, o si è obbligati, a rimanere al proprio domicilio. Un momento di disorientamento e di timore nel quale il riferimento è, o dovrebbe essere, il proprio medico di famiglia, vero filtro in questa fase. Ed è proprio nel contatto con il medico di base che viene consigliata (i casi e le testimonianze abbondano tutt'oggi, anche perchè rimane la prassi ufficialmente indicata e seguita) è l'assunzione di tachipirina e vigile attesa. Una vigile attesa che purtroppo, in molti casi confermati da una lunga cronaca di fatti ed episodi degli ultimi mesi, porta all'aggravarsi del quadro clinico fino al ricovero in ospedale. Punto controverso quello dell'attesa di fronte ad una malattia già evidente.
Controverso da tempo, tanto più, recentemente, quando l'ipotesi di altre terapie precoci, domiciliari con farmaci riconosciuti, si sono fatte strada, grazie alla ricerca sulle cure, andata di pari passo con quella sui vaccini. 'Io mi raccomando, di fronte a sintomatologia prevalentemente di tipo respiratorio le persone si rivolgano al proprio medico di medicina generale. E quando la situazione inizia a diventare preoccupante si facciano vedere, senza stare lì ad aspettare che questa situazione diventi ingestibile' - afferma Vagnini confermando l'importanza sia dell'ascolto del medico sia dell'attesa fino a quando i sintomi aumentano e diventano ingestibili.
Rivolgiamo allora al Direttore questa domanda: se l'attesa vigile è proprio quella che viene consigliata dal proprio medico a chi accusa sintomi importanti, che cosa si deve fare?
'Credo che sia importante proseguire nel percorso indicato dal medico. Ho la massima fiducia nell'azione dei nostri medici di medicina generale'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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