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In questura sia per presentare denuncia sia per ritirare denunce a proprio carico. Nelle ultime ore anche per un grave fatto di cronaca: l’incendio di un auto di un delegato Si Cobas residente a Vignola.
Sono i lavoratori ed i delegati della sigla autonoma presenti questa mattina in Questura convocati per alcune denunce a loro carico a descrivere un 'clima di intimidazione', e di essere al centro di un attacco nei loro confronti. Proprio ieri una trentina di lavoratori iscritti ai Si Cobas e che nelle scorse settimane avevano partecipato ai picchetti davanti ai cancelli di numerose aziende dell'alimentare e della logistica in provincia di Modena, sono stati invitati a ritirare le denunce spiccate nei loro confronti, e generate dai picchetti. Una giornata conclusa, nella notte, con l’incendio che a Vignola ha distrutto l’auto di un delegato sindacale Si cobas di Modena.
La sigla in una nota, parla di attentato. 'Solo grazie all'intervento tempestivo dei vigili del fuoco l'incendio non si è
propagato alla casa, la cui porta si trova ad appena due metri dal punto di origine. All'interno della casa si
trovava anche la moglie del nostro delegato, una giovane donna al nono mese di gravidanza: colpire una coppia
che attende per la prossima settimana la nascita di un figlio è un gesto di una infamia che lascia senza parole.
Non ci sono dubbi sull'origine dolosa dell'incendio.
Un fatto che arriva nello stesso giorno in cui la procura di Modena emette oltre 30 denunce nei confronti
delle lavoratrici e dei lavoratori di Italpizza che hanno partecipato agli scioperi di questi mesi, con accuse più
gravi confezionate su misura proprio contro i delegati sindacali e gli operai più attivi nella lotta. Ma giunge
anche a pochi giorni dall'incontro sulla vertenza Italpizza convocato dal Ministero del Lavoro a Roma'
'Non è la prima volta - ricorda Marcello Pini dei Si Cobas - che il nostro sindacato subisce attacchi di questo tipo: appena un mese fa la macchina di un nostro coordinatore di Bologna era stata bruciata sotto casa, mentre a maggio scorso ci avevano puntato una pistola davanti ai cancelli della ceramica Opera. L'elenco delle minacce e delle intimidazioni subite dai nostri compagni e compagne sarebbe troppo lungo da fare: il dato importante è che non sono mai servite a nulla, se non a rafforzare la determinazione della lotta'
Redazione Pressa
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