Come hai lavorato a questa antologia, da chi e cosa sei partito? Che reazioni hai avuto alle tue richieste?
'Anche per la Lombardia è stato fondamentale il passaparola: ho iniziato come sempre dalle cose che conoscevo, qualche milanese (Fred Ventura su tutti), un paio di gruppi di Brescia, fanzinari come Alessandro di VM o Marcello di Komakino. Tutti davvero molti disponibili e gentilissimi, a parte un paio di gruppi che nemmeno mi hanno risposto'.
Le varie città erano in contatto?
'Direi di no, l'impressione che ho avuto è che fossero tutte realtà scollegate fra di loro. Ad esempio, i milanesi non conoscevano le realtà di Brescia o Pavia e viceversa. Ma il discorso vale per tutte le città.
La stessa scena della Brianza (Underground Life, Faded Image etc.) era una realtà a parte rispetto a quella milanese. Pensa che anche nella stessa Milano, diversi gruppi non sapevano assolutamente dell'esistenza di altri'.
Davvero curioso, ma i gruppi dove suonavano? Non c'erano occasioni di incontro?
'A Milano c'era ovviamente il Leoncavallo, che però era votato al punk, e sicuramente esisteva altro ma non mi hanno raccontato molto in tal senso; anche a livello di locandine su concerti, manifestazioni, non ho trovato molto'.
Tra Milano e Bologna, all'epoca la capitale del rock, c'erano collegamenti?
'C'erano musicisti che registrarono a Bologna, Maurizio Marsico alias Monofonic Orchestra ad esempio. Di Marsico, che era amico di Tamburini, Pazienza, e in generale del giro di Frigidaire, ti consiglio la biografia 'Life n Marsico', ti fai davvero un'idea del periodo. In tanti tentarono comunque di andare a Bologna per registrare, c'era l'Italian Records di Oderso Rubini, ma probabilmente Milano, che era comunque una metropoli, subiva meno l'attrattiva di Bologna'.
Nei gruppi lombardi, mi pare ci sia un'influenza inglese maggiore rispetto a quella americana, condividi?
'Assolutamente d'accordo, molto influenzata dal post punk classico anglosassone, ovviamente con le dovute eccezioni'.
Una scena lombarda molto interessante e talentuosa è quella industrial, sei d'accordo?
'Condivido, il nome più noto credo sia quello dei Tasaday di Monza, che tra l'altro esistono ancora, il loro è un collettivo aperto, hanno realizzato davvero tantissimi dischi. Penso anche ai Brain Discipline, anche loro brianzoli: all'epoca usavano proprio la definizione 'Brianza elettrica'. A Milano c'era un big come Maurizio Bianchi, il pioniere della musica industrial in italia, che però non ho contattato, forse sbagliando, perché di lui si trova tanto materiale e io cercavo cose meno documentate'.
Ti hanno parlato di eventi/concerti che sono stati fondamentali per la scena milanese?
'Per la verità no, in Emilia tutti parlavano del famoso concerto dei Clash di Bologna, nessuno in Lombardia mi ha raccontato di concerti che hanno dato il via alla loro scena locale. Non l'ho chiesto direttamente a nessuno, ma mai è emerso dai racconti dei protagonisti qualcosa in tal senso'.
In alcune proposte si nota anche una certa influenza più folk o cantautoriale, questa caratteristica mi sembra assente nei cd emiliano romagnoli.
'A Milano c'erano i Le Masque, definirli un gruppo new wave è forse una forzatura, loro iniziano come gruppo post punk, poi hanno un'evoluzione che in effetti potremmo definire cantautoriale, nel 1990 parteciperanno anche al Premio Tenco. Mi raccontavano che la loro era una contrapposizione alla Milano da bere, si definivano crepuscolari, trovi molte citazioni colte nei loro testi. Sono sempre stati associati alla scena New Wave, pur essendo in effetti anomalo catalogarli sotto quella definizione. Se ci pensi poi, il gruppo principale che viene fuori da quegli anni è quello dei La Crus, c'erano i Reptile Chime che avevano Mauro Giovanardi alla voce, poi gli After Budapest, di cui Alessandro Cremonesi sarà tra i fondatori proprio dei La Crus; infine un gruppo che per problemi di spazio non ho inserito, i Braque, in cui militava Cesare Malfatti, anche lui futuro La Crus'.
Leggendo le bio dei gruppi che hai selezionato si nota che davvero in tanti sono rimasti nel mondo della musica e dello spettacolo.
'Questo è certamente il vantaggio di vivere in una metropoli come Milano, hai moltissime opportunità'.
Oltre a Milano, quali sono le realtà lombarde più interessanti?
'Sicuramente Brescia con gli Art Fleury, per me tra i più importanti quanto sottovalutati gruppi di quegli anni, e la scena elettronica rappresentata da Reverie, Janitor of Lunacy, RT. Molto interessante anche la provincia pavese (Dark Tales, Cloudy Doll, Inside Out, Litania etc.)'.
Tra gli artisti che hai proposto, ci sono ancora gruppi in attività?
'In tanti suonano ancora, ad esempio i citati Dark Tales di Pavia; tra l'altro uno di loro ora è un magistrato e mi raccontava di essere riuscito anche ad organizzare un concerto in tribunale!'
Prossime uscite?
'Nei prossimi mesi usciranno le raccolte su Friuli-Venezia Giulia, poi Puglia e a seguire Sicilia, di cui sono già molto entusiasta, ci troverai dei gruppi ricchi di talento'.
Stefano Soranna