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Articoli Economia

Agcom, vendite dei quotidiani cartacei in calo anche nel 2024

Agcom, vendite dei quotidiani cartacei in calo anche nel 2024

Si osserva una flessione su base annua del 5,5% e del 20,2% rispetto al 2020


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Trend negativo anche nel 2024 per i quotidiani cartacei. Lo rileva Agcom nell'Osservatorio sulle Comunicazioni 1/2025 relativo a tutto l'anno passato. Prendendo in esame le copie complessivamente vendute di tutti i quotidiani sul territorio nazionale, pari a 572 milioni di unità (considerando solamente le testate rilevate da Ads circa 1,7 copie medie giornaliere), si osserva una flessione su base annua del 5,5% e del 20,2% rispetto al 2020. Considerando le testate che riportano prevalentemente notizie di interesse nazionale e quelle maggiormente dedicate alle notizie locali, nel confronto con il 2023, i quotidiani appartenenti alla prima categoria hanno registrato una riduzione più ampia su base annua rispetto a quelli della seconda categoria (-7,3% vs -3,1%).
Viceversa, ampliando l'analisi al periodo 2020 - 2024, le testate nazionali vedono ridotte le vendite del 15,2% mentre i quotidiani locali registrano, corrispondentemente, una più accentuata flessione del 25,9%.
Le copie complessivamente vendute in formato cartaceo pari a 423 milioni (1,3 milioni di copie giornaliere considerando solo il campione ADS) si sono ridotte su base annua del 7,6% (risultavano 457 milioni nel 2023) e del 32,2% rispetto al 2020, quando ne venivano vendute complessivamente 623 milioni di copie (con una media giornaliera di circa 1,7 milioni di copie analizzando solamente le testate rilevate da Ads).
Andamento opposto è possibile rilevare per i quotidiani venduti in formato digitale (copia replica della versione cartacea) che registrano una crescita in termini di copie complessive su base annua di 0,8% e del 59,5%, considerando un orizzonte temporale di 5 anni.
 

L'analisi per gruppi editoriali in termini di copie complessivamente vendute vede, nel 2024, Cairo/RCS quale principale player sul mercato (18,6% considerando il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport), seguito da GEDI con il 12,2% (il dato comprende, al 31 dicembre 2024, 4 testate tra cui La Repubblica, La Stampa, La provincia Pavese e per alcuni mesi Il Secolo XIX) da Caltagirone Editore (Il Messaggero, Il Gazzettino, Il Mattino, Nuovo Quotidiano di Puglia e Corriere Adriatico) e Monrif Group (che sotto il marchio QN-Quotidiano Nazionale comprende Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con l'8% e il 6,6%. Nelle posizioni successive Il Gruppo 24 Ore con il 6,5%, seguito da Nord-est Multimedia che, tenuto conto delle testate di recente acquisizione (Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Corriere delle Alpi, Messaggero Veneto, Il Piccolo), raggiunge una quota del 3,9%; da Roberto Amodei
con il 3,6% delle vendite complessive (se si considera Corriere dello Sport e Tuttosport e le rispettive edizioni del lunedì); da Tosinvest/Angelucci che ottiene il 3,4% (considerando Il Giornale, Opinioni nuove - Libero quotidiano e Il Tempo) e dal Gruppo Sae con il 3,2% (che tiene conto delle testate Il Tirreno, La nuova Sardegna, Gazzetta di Reggio, Nuova Gazzetta di Modena, Nuova Ferrara).
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