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Confermato per domani e giovedì 6 e 7 novembre, e fino alle ore 6 di venerdì 8 lo sciopero nazionale dei benzinai per denunciare la dilagante illegalità nella distribuzione dei carburanti, ma non solo. Da tempo la categoria denuncia difficoltà su più fronti. Partendo da quello dell'illegalità diffusa nella nella distribuzione dei carburanti, 'figlia - afferma la Faib Confesercenti - delle liberalizzazioni e della conseguente destrutturazione del mercato e della rete'. Secondo stime accreditate fornite dall'associazione il fenomeno del sommerco interesserebbe una quota che si aggira intorno al 15% su un totale di 30 miliardi di litri erogati ogni anno. A pagare il prezzo più alto di concorrenza sleale sono i gestori onesti, chiamati a combattere ogni giorno con forme di criminalità a tutti i livelli: micro, fatta di furti e rapine, e macro, con la criminalità anche organizzata che entra nella rete di distribuzioni acquistando direttamente impianti gestendoli con ben altri fini, rispetto a quello dei gestori tradizionali e 'puri'.
A questo vanno aggiunti costi e le incombenze di una giungla fiscale sempre più opprimenti che tra accise, commissioni sui pagamenti elettronici, tasse, balzelli e costi per tenere ordine a tutto ciò riduce i margini di guadagno e impone ai gestori di stazioni di servizio in contabili
Problemi che senza interventi di sistema rischiano di compromettere il futuro di una intera categoria. Ciò ha portato la FAIB Confesercenti – assieme alle altre organizzazioni di categoria Cisl e Confcommercio a scendere in piazza. A Roma, nella mobilitazione nazionale del 6 novembre. Da Modena più di una decina di gestori in rappresentanza della categoria saranno domattina davanti a Montecitorio per esprimere le ragioni dell'agitazione che inizierà alle 6 del 6 novembre e durerà fino alle 6 dell'8 novembre. La speranza dei gestori in una ampia adesione è forte perché, dicono, ne va del futuro della categoria.
Lo stop nell'erogazione di carburante riguarderà gli impianti sia di strade sia di autostrade, compresi i self service
“Nonostante il grido d’allarme sia stato lanciato più volte negli ultimi anni, il settore della distribuzione dei carburanti è stato completamente abbandonato a se stesso e si è quindi assistito alla progressiva diffusione di varie forme di illegalità: sia sotto l’aspetto fiscale, in termini di evasione Iva e accise, sia contrattuale. Noi gestori non possiamo più tollerare questo atteggiamento che accolla sulle nostre spalle tutti gli oneri senza nessuna tutela” - afferma la Faib
“A questo si somma la ritrosia delle compagnie petrolifere e dei retisti privati che non rinnovano gli accordi scaduti oramai da anni, non riconoscendo l’adeguamento dei margini in modo congruo da consentire alle gestioni di poter sopravvivere e far fronte ai maggiori costi di gestione”.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>