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La 39esima edizione di Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, che si è tenuto a BolognaFiere dal 26 al 30 settembre, si chiude con un bilancio positivo. Nei quindici padiglioni del quartiere fieristico di Bologna interamente occupati - pari a 140.000 metri quadrati di superficie complessiva - hanno esposto 624 aziende, di cui 354 del comparto piastrelle di ceramica, 88 dell'arredobagno, 183 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio. Una rassegna dalla forte connotazione internazionale, confermata dai 237 espositori esteri - pari al 38% del totale - e dai 26 paesi rappresentati.
Cersaie 2022 ha registrato nelle cinque giornate di fiera 91.296 presenze, con una crescita di circa il 50% rispetto all'edizione dello scorso anno, che aveva segnato uno dei primi ritorni di una grande fiera nel difficile periodo post - pandemico. Si avvicinano, quindi, i livelli del 2019, quando si erano raggiunti 112.340 ingressi. Le presenze dall'estero in questa edizione sono state 44.215, ovvero il 48,4% del totale, mentre i visitatori italiani sono stati 47.081. I giornalisti hanno fatto registrare 458 presenze totali, di cui 226 estere.
'Sono convinto che gli investimenti fatti dai 624 espositori di Cersaie 2022 abbiano avuto il miglior ritorno possibile da una fiera che ha confermato la propria importanza nazionale ed internazionale presso i distributori, gli architetti, i posatori, gli operatori del real estate - dichiara Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica -. La ceramica continua ad aumentare le proprie quote sui mercati internazionali grazie alle caratteristiche intrinseche del prodotto, quali salubrità, igienicità e durevolezza. L'impegno per la sostenibilità della ceramica italiana è stato il filo conduttore di tutta la manifestazione e ha avuto un concreto riscontro anche nell'incontro, svoltosi in fiera, con le istituzioni regionali e territoriali per monitorare l'andamento ed i risultati dell'accordo volontario sul contenimento delle emissioni del distretto. La transizione energetica che abbiamo avviato non deve essere vanificata dalle drammatiche conseguenze della crisi sui mercati dell'energia, che richiede urgenti interventi a livello europeo e nazionale, come abbiamo avuto modo di rappresentare ai diversi esponenti politici e delle istituzioni che sono venuti a visitarci in fiera'.
Redazione Pressa
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