Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Il ritorno del freddo, a oltre due settimane dall’inizio della primavera e praticamente alla vigilia di Pasqua si abbatte su una natura in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che si sono risvegliate prima del solito ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che vengono bruciate dal gelo.
Nel carpigiano si è arrivati, in talune zone, anche 4 quattro sotto lo zero, un valore ben al disotto delle temperature critiche che, oltretutto, si è mantenuto per molte ore: a farne le spese pere e mele in piena fioritura ma anche la vite, con le varietà precoci che in questo periodo hanno già i germogli ben visibili. Sul Salamino e le varietà tardive gli eventuali effetti si vedranno solo fra qualche giorno.
Stessa situazione a Formigine e a San Cesario dove si è arrivati a registrare meno 4,7 gradi.
A descrivere la situazione creata dalla gelata estesa in tutta la pianura è Coldiretti Modena che ha descritto anche il funzionamento di alcuni dispositivi di protezione.
La gelata ha fatto entrare in funzione i ventilatori antigelo che mescolando gli strati più caldi dell'aria a 14 - 15 metri sopra il terreno con quella più fredda che circonda gli alberi permettono di creare una barriera protettiva in grado di salvare i piccoli frutti in maturazione. Ma dall’assalto del gelo gli agricoltori si difendono anche usando il freddo stesso con dei vaporizzatori d’acqua che creano una patina su rami e frutticini che ghiaccia senza soffocare o bruciare la pianta proteggendola al tempo stesso dal crollo eccessivo delle temperature.

Si tratta di un’ulteriore minaccia per i raccolti sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici che nell’ultimo anno hanno causato danni per oltre 6 miliardi all’agricoltura italiana. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti Modena – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>