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'Le sardine a Bibbiano? Mi dispiace che ci siano piazze contro e non per qualcosa, persone che vanno in piazza solo per non consentire agli altri di andarci e di parlare. Comunque le sardine sono un problema della sinistra. Così come è un problema della sinistra il maschilismo. Ogni giorno vengo offesa come donna. Io non sono per le quote rosa, credo nella meritocrazia, ma questi insulti quotidiani nei miei confronti dimostrano un maschilismo vergognoso a sinistra'.
Lucia Borgonzoni, candidata alla presidenza della regione sostenuta dalla coalizione a sei liste di centrodestra, oggi in centro a Modena per la campagna elettorale, viene subito incalzata su quelle che sono le critiche rivoltele dagli avversari politici. 'Mi danno della muta, della valletta, ma oltre a mostrare maschilismo credo tutto ciò mostri solo la mancanza di volontà di confrontarsi nel merito dei contenuti, così come non c'è la volontà di mostrare il PD.
Vogliamo ricordare che Bonaccini è del PD e se dovesse governare le cose verrebbero decise dal PD. Ma questa ipotesi non si pone, perchè vinceremo, anzi stravinceremo'
Il portico del collegio si riempie di persone e di candidati che la aspettano nel sua visita programmata solo ieri sera, nel dopo Maranello. Dalla lista Borgonzoni Presidente, con la capolista Rosanna Righini a Maurizio Cadegiani alle candidate della Lega Isabella Bertolini e Federica Boccaletti (con lei foto davanti al Duomo, Municipio e Preda Ringadora).
Tornando ai contenuti, chiediamo alla candidata quali quelli proposti da lei e dal centro destra per portare, come lei dichiara, 'una regione che viaggia a sei ad una regione che viaggia a dieci'.
'Sanità, infrastrutture, burocrazia, tasse e tutela del territorio. Su questi fronti abbiamo idee chiare per migliorare le cose.
In sanità non è accettabile che in tre giorni se paghi hai l'accesso a prestazioni che se non paghi devi attendere anche un anno. Oggi è così. Sulle infrastrutture siamo a zero. Ripartiamo da quelle che dovevano essere fatte e non sono state fatte. Basta pensare alla Cispadana e ad un distretto biomedicale che è di fatto isolato da infrastrutture vecchie e dall'assenza di nuove. Sulle tasse pensiamo alla plastic tax e alla tassa sullo zucchero. Il governo nazionale sta facendo morire di tasse l'Emilia Romagna, e gli emiliano-romagnoli non hanno l'anella al naso: rinviare l'entrata in vigore di queste dannose tasse al dopo elezioni non significa toglierle come noi vorremmo fare. Poi c'è l'Irpef. Poniamo l'obiettivo realistico di portare l'imposta regionale all'1% in 5 anni, con l'obiettivo di azzerarla nei successivi cinque anni'
'Sul fronte della burocrazia - prosegue Borgonzoni - pensiamo solo alle centinaia di aziende agricole che aspettano da anni fondi e rimborsi che spettano loro. Poi c'è il grande tema dei comuni della provincia e soprattutto della montagna che oltre alle infrastrutture hanno servizi e diritti di serie B rispetto alla pianura. Dagli ospedali, ai servizi sanitari, dalla banda larga alle strade. Senza considerare la questione dei punti nascita. Per anni ci siamo sentiti dire dal PD che li ha chiusi che ci seremmo resi conto che avevano ragione. Oggi, in campagna elettorale, dicono di volerli riaprire. Non possiamo accettare che oggi ci siano cittadini di serie A e di serie B'
Gi.Ga.
Foto: Fabrizio Annovi
Redazione Pressa
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