Una fotografia tracciata come ogni anno dalla Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che ogni anno, a mano, contandole ad una ad una in fasce orarie e punti definiti, effettua una campagna di monitoraggio del numero di ciclisti che percorrono le piste ciclabili cittadine. Raccogliendo dati anche per proporre al Comune proposte per il miglioramento del servizio. Come sta succedendo con le osservazioni al nuovo Piano Urbano per la mobilità sostenibile. Nuovo appuntamento ieri mattina, con una ventina di volontari in altrettanti snodi viari cittadini, dalle ore 7,30 alle 8,45, per monitorare i flussi. Gli ultimi monitoraggi avevano confermato che la scarsa sicurezza e connessione delle piste ciclabili modenesi aveva influito, pur a fronte di una maggior numero di chilometri ciclabili a disposizione, a lasciare il numero di ciclisti sostanzialmente stabile.
Una realtà che si è di fatto ripresentata (anche se l'elaborazione dei numeri raccolti deve ancora essere svolta), anche ieri mattina. All'incrocio con via della Pace, via Giardini e via Gaddi, intersezione anche di diversi tratti di pista ciclabile incontriamo il rappresentante di Fiab Modena Franco Fondriest: 'Le problematiche che il comune già conosce, sono quelle di sempre. Scarsa manutenzione, tratti pericolosi o non connessi'. Anche noi ci rechiamo sul posto dell'incontro fissato con Fondriest, in bicicletta. E ci basta percorrere un tratto di almeno due chilometri per rendersi conto delle numerose insidie che chi sceglie la bicicletta si trova ad affrontare. Con tratti che si confondono o sono coincidenti con i marciapiedi, o ciclabili utilizzate come marciapiedi data la presenza, sulle ciclabili, di auto in sosta, e sui marciapiedi, di Dehors, macchinette per la distribuzione delle sigarette, ecc....
'Purtroppo, anche in giornate come queste, ideali per l'uso della bicicletta - sottolinea Fondriest - notiamo che i flussi, al di la di alcuni picchi nella fascia scolastica, sono bassi.
Certo è che un ruolo fondamentale sta al pubblico chiamato a garantire un servizio a chi sceglie la mobilità sostenibile, non solo basato sulla quantità ma sulla qualità. Sia sul fronte dei percorsi ciclopedonali, sia rispetto al trasporto pubblico.


