Da più di venti anni raccontano le vicende del Modena Calcio, tra alti e bassi. Chi scrivendole, chi raccontandole al microfono della radio e chi davanti all'obiettivo della TV. Con diverse caratteristiche personali e profesionali ma con una unica passione: il Modena Calcio. E oggi, in occasione dei 110 anni dalla fondazione della società, che la nuova proprietà ha voluto celebrare in un ricco calendario di eventi, e delle ultime gare con la serie B ad un passo, sottolineano l'importanza di una proprietà come quella della famiglia Rivetti, che ha nella sua guida, Carlo Rivetti, il simbolo di ciò di cui il Modena aveva bisogno. E che ha garantito in questa stagione risultati straordinari, sicuramente difficili da immaginare anche solo 5 anni fa, quando il Modena venne radiato. Un percorso verso la nuova società che deve molto anche a chi, dalle ceneri ha resuscitato compagine e società. Dal Amadei e Salerno, ora diventati rivali, ma soprattutto da Romano Sghedoni, senza il quale difficilmente si sarebbe arrivati al passaggio di testimone con Carlo Rivetti.
A margine degli ultimi eventi (tra cui la mostra inaugurata allo stadio Braglia e visibile fino al 19 aprile e l'incredibile vittoria di domenica scorsa contro l'Imolese), abbiamo aperto il nostro, di microfono, a colleghi che la storia degli ultimi decenni gialloblù l'hanno raccontata. Professionalmente e con passione. Rigorosamente in ordine alfabetico, Giovanni Botti, Paolo Reggianini e Giancarlo Tacconi
'Modena Calcio, comunque vada con un presidente così è già una nuova grande storia'
Giancarlo Tacconi, Paolo Reggianini e Giovanni Botti. Tre giornalisti sportivi modenesi a La Pressa le impressioni di una stagione incredibile e di una nuova pagina di storia che la nuova proprietà ha già scritto
Giancarlo Tacconi, Paolo Reggianini e Giovanni Botti. Tre giornalisti sportivi modenesi a La Pressa le impressioni di una stagione incredibile e di una nuova pagina di storia che la nuova proprietà ha già scritto
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