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'Il Comune di Modena, per il sostegno delle attività, si impegna a corrispondere al Centro Documentazione Donna, ogni anno, la somma di 30.000 euro, con le seguenti modalità: in un unico versamento, non oltre il 15 novembre per l'anno 2022, in un unico versamento non oltre il 15 giugno per gli anni 2023 e 2024'.
Questo è quanto disposto da una delibera di Giunta approvata nei giorni scorsi. Novantamila euro di fatto impegnati per 3 anni, fino al termine del mandato del sindaco Muzzarelli, che seguono una lunga serie di finanziamenti arrivati costantamente da oltre 10 anni.
Anche in questo caso risorse giustificate nello specifico della delibera, non da progetti specifici e particolari, ma di fatto dal mantenimento delle attività che il centro documentazione donna, con sede inserito all'interno della prestigiosa sede di Villa Ombrosa l'edificio appartenuta nel '700 all'erudito modenese Ludovico Antonio Muratori e dal 1978 di proprietà del Comune, ristrutturata a spese del comune per farne la sede della Casa delle Donne, con con 1,2 milioni.
Ma come verranno spesi questi soldi? La risposta arriva leggendo le attività previste all'Art. 4 dell'Acccordo tra Comune e Casa delle Donne, attività gestite nel e dal Centro Documentazione Donna, richiamate dalla delibera della Giunta tra quelle da finanziare attraverso lo stanziamento previsto
'Il Centro documentazione donna si impegna a sviluppare il proprio impegno culturale principalmente nelle seguenti aree di attività:
- Ricerca, con la progettazione e la realizzazione di ricerche storiche e sociali, a livello locale, sulla storia delle donne e dei movimenti femminili, l’organizzazione del lavoro e la conciliazione dei tempi, l’occupazione femminile, l’educazione alle differenze e la prevenzione della violenza di genere, anche in collaborazione con l’Università, altri enti di ricerca e istituzioni culturali.
- Documentazione, con il proprio patrimonio librario e la gestione della biblioteca specializzata in studi di genere nell’ambito del polo provinciale e nazionale delle biblioteche e con la gestione del patrimonio archivistico conservato assicurandone immediata visibilità e accesso, garantendone l’apertura al pubblico per 28 ore settimanali.
- Valorizzazione, con la promozione sul territorio di attività culturali e progetti di diffusione della cultura delle differenze di genere e del patrimonio documentale dell’Istituto di ricerca.
- Didattica, con lo sviluppo e la realizzazione di progetti di aggiornamento per insegnanti e di formazione per studenti e studentesse delle scuole di ogni ordine e grado, sui temi della storia delle donne, della valorizzazione delle differenze di genere e della relazione positiva tra i sessi, ricercando, ove possibile, la collaborazione con altri soggetti impegnati su tale terreno.
- Formazione, con percorsi seminariali e laboratori rivolti a figure diverse (educatori/trici, insegnanti, genitori, operatori/trici), per favorire un approccio di genere sia sotto il profilo teorico che operativo, sui temi della parità, dei diritti umani e del rispetto reciproco.
La delibera prevede che l'erogazione del contributo avverrà in seguito alla rendicontazione consuntiva delle attività realizzate e alla relazione sull'utilizzo della struttura e alle affluenze di pubblico e di utenza. Elementi, questi ultimi, facenti parte di comunicazioni interne e non riperibili all'interno dei normali canali informativi in ottemperanza dell'obbligo di trasparenza ma di cui ci impegnamo a chiedere copia ed evidenza, per ora in relazione ai precedenti affidamenti e accordi.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>