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Profughi ucraini e minori stranieri, dopo l'accoglienza il nulla

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Il consigliere regionale FI Castaldini segnala e interroga la giunta: 'In regione solo 476 i profughi che hanno seguito i corsi finanziati. Per i minori stranieri la prospettiva, anziché la formazione, è spesso la strada della malavita'. E sull'emergenza sbarchi rilancia a Bonaccini la proposta di richiesta dello stato di emergenza


Profughi ucraini e minori stranieri, dopo l'accoglienza il nulla
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'In base ai dati forniti dalle Prefetture dell’Emilia-Romagna, al 25 luglio 2022 sono arrivati in Emilia-Romagna 27.585 sfollati Ucraini, di cui 16.463 maggiorenni, (circa 4.300 nella provincia di Bologna); di questi sono circa 2.300 quelli ospitati in centri di accoglienza straordinaria, la restante parte si è inserita in un sistema di accoglienza diffusa e in autonoma sistemazione. Quando è stata approvata la legge regionale sull’emergenza Ucraina per destinare i fondi ad hoc raccolti in Regione, ho presentato un ordine del giorno, votato all’unanimità, che prevedeva la possibilità di attivare corsi di lingua e di formazione specifici. Questi corsi sono stati attivati e quindi pagati dalla Regione, hanno partecipato 476 profughi ucraini, di cui solo 30 nell’ambito territoriale di Bologna. Cosa è successo?'. Sono numeri non certo eclatanti quelli raccolti e diffusi dal consigliere regionale di Forza Italia Valentina Castaldini.

Cartina al tornasole su un sistema di accoglienza che dopo avere garantito una sistemazione non assicura quel percorso sia di formazione, anche nella conoscenza della lingua, sia di possibile avviamento al lavoro e comunque di integrazione che i piano di accoglienza prevedono. Per il consigliere di Forza Italia dopo la prima accoglienza i profughi rimarrebbero abbandonati a loro stessi

'Chi di noi non si è imbattuto in questi mesi in qualche profugo ucraino che ha raccontato la propria storia? Sono donne forti, che desiderano mettersi alla prova, poter essere accompagnate, con i dovuti strumenti conciliativi, a poter dare il proprio contributo. Chiedete loro se hanno avuto proposte di corsi di formazione da parte della Regione, siano corsi di lingua oppure corsi professionalizzanti' - continua Castaldini.

Problematica simile, legata al post prima accoglienza, quella riguardanti i Minori Stranieri non accompagnati.

'Al 31 dicembre 2022 l’Emilia-Romagna accoglieva in SAI 2.529 ospiti, di questi 528 minori stranieri non accompagnati. I dati più aggiornati, a Marzo 2023: risultano accolti 1.744 minori pari all’8,9% del dato nazionale. Dietro al freddo acronimo MSNA, ci sono storie di ragazzini catapultati in realtà e situazioni difficili a cui dobbiamo garantire la possibilità di un futuro. Per questo, quando lo Stato se ne prende cura e gli affida alla nostra rete di servizi sociali, dobbiamo pensare ai migliori percorsi possibili e alle soluzioni che diano prospettive ai ragazzini'.

'L'Italia su questo tema è il paese europeo più avanzato, prevedendo anche un albo di tutori legali e dando priorità all’affidamento in famiglia come principale strada di accoglienza rispetto alle strutture. Ho chiesto nell’interrogazione qual è la reale percentuale dei minori dati in affido rispetto a quelli che sono in struttura. La legge del 2017 dà un particolare accento al diritto alla salute e all’istruzione con l’attivazione di specifiche convenzioni per l’apprendistato e la possibilità di acquisire i titoli conclusivi dei corsi di studio anche quando, al compimento della maggiore età, non si possegga più un permesso di soggiorno. Viene inoltre prevista la possibilità di supportare il neomaggiorenne fino ai 21 anni di età qualora questo necessiti di un percorso più lungo di integrazione. Vedere in diverse città, proprio nelle aree più degradate e legate allo spaccio di stupefacenti, stazionare in pianta stabile tanti di questi minori non è accettabile. Vuol dire che la nostra proposta non è adeguata e che la malavita ha vita facile. La scorsa settimana, durante la commissione PNRR che ho convocato, l’assessore Vincenzo Colla ci ha raccontato dei fondi PNRR disponibili per aggiornare tutto il nostro sistema di formazione. Bisogna proporre a questi ragazzi una formazione in linea con il bisogno del territorio e con i loro interessi, non il primo corso libero che si trova. Bisogna pensare a percorsi individualizzati in cui i ragazzi vengono seguiti e portati a scoprire i loro talenti, bisogna prevenire l’abbandono. Questo sta avvenendo? Non mi sembra'.

'Punti sui quali il consigliere Castaldini ha presentato a due interrogazioni alla giunta regionale per chiedere di applicare la legge che regola l'accoglienza in tutti gli aspetti e per chiedere quali e quanti siano i minori stranieri non accompagnati inseriti in percorsi di formazione. Nel contesto di una emergenza sbarchi che pare non avere fine. Su questo punto il consigliere Castaldini rilancia alla Regione la proposta di chiedere al governo lo stato di emergenza. 'Gli arrivi sono triplicati, se non quadruplicati, lo dice lo stesso presidente della Regione. Quindi che si fa? Come si accoglierà se non con una mobilità delle risorse e accelerazione delle procedure per aumentare i posti in accoglienza come previsto dallo stato di emergenza. Ricordo anche la possibilità degli affidamenti diretti. E queste persone, perché di persone parliamo, che arriveranno andranno accolte, comunque. Come pensano di farlo, con quali risorse, seppure statali? Opporsi allo stato di emergenza equivale a stressare maggiormente un sistema di accoglienza ordinario già messo a dura prova, perché ricordo che riguarda la prima accoglienza, in nessun modo si toccano prezzi e modus operandi del sistema di accoglienza integrato (SAI)'.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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