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Operazione Sacca, maxi blitz della polizia contro lo spaccio a Modena

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L'attività è iniziata all'alba di questa mattina con l'impiego di una cinquantina di agenti nei confronti di 14 spacciatori che operavano da tempo nell'area Gramsci - XXII aprile


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La Polizia di Stato di Modena ha seguito 14 misure cautelari nell'ambito della 'Operazione Sacca' per un vasto giro di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti in città con epicentro l'ormai tristemente nota per fatti di droga compresa tra il parco XXII aprile, strada Canaleotto R-Nord, viale Gramsci e viale del Mercato.

L’attività è iniziata all’alba di questa mattina con l’impiego di una cinquantina di agenti che hanno bloccato le persone indiziate che trovavano rifugio (essendo per lo più irregolari, diversi dei quali con richiesta di asilo respinta, e senza fissa dimora, non avevano né domicilio o posto fisso in cui vivere), in vari appartamenti del centro città

L’operazione prende il nome dal quartiere in cui si svolgeva prevalentemente l’attività di spaccio e ha preso il via più di un anno fa consentendo di documentare più di 500 sessioni di scambio di droga.



Lo spaccio si svolgeva prevalentemente in viale Gramsci, via Canaletto, via del Mercato, via delle Suore, Parco XXII Aprile, Piazza Natale Bruni, via Crispi e aree limitrofe.

Nel corso di questa attività durata più di un anno sono stati effettuati 25 arresti in flagranza di reato tra nigeriani, albanesi, filippini e italiani e in più 7 fermi, complessivamente sono stati sequestrati 24.215 euro in contanti, 14 chili di sostanza stupefacente tra shaboo, cocaina, eroina e marijuana. In particolare i 6,5 chili di shaboo sequestrati è un quantitativo enorme se consideriamo che questa droga, il cui spaccio è in mano in particolare a filippini e nigeriani, costa più della cocaina, con effetti similmente devastanti.

Questa mattina in particolare sono state eseguite 14 misure di custodia cautelare che riguardano due tunisini e un albanese di età compresa tra i 26 e i 39 anni e tre soggetti nigeriani, due quarantenni e un cinquantenne agli arresti domiciliari.

Infine tre tunisini sono stati raggiunti dalla misura del divieto di dimora nella provincia di Modena mentre nei confronti di un italiano è stata emessa la misura dell'obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria.

Tutti questi sono stati fermati all'interno degli alloggi dove vivevano visto che non si può parlare di una residenza o di un domicilio essendo prevalentemente senza fissa dimora e irregolari: vivevano in realtà in appartamenti di fortuna sparsi per il centro.

Nessuna organizzazione criminale ma gli spacciatori si dividevano accordandosi la piazza di spaccio

Così come verificato nell'operazione dei Carabinieri messa a segno nel 2020, al termine di un anno di indagini, e sfociata nell'arresto di altri 32 spacciatori (per lo più stranieri irregolari) che operavano nella stessa zona compresa tra il Parco XXII aprile, R-Nord, via Attiraglio e Gramsci, anche dall'indagine della Polizia di Stato è emerso che gli spacciatori, di diverse nazionalità, pur non guidati e legati ad una organizzazione, gestivano il traffico dividendosi le aree e la tipologia della droga sulla base della nazionalità. Con Filippini e Nigeriani votati allo spaccio di shaboo, e marocchini, tunisini e albanesi 'specializzati' in quello di Cocaina, eroina, hashish. Lo spaccio non conosceva orari.

Nel video, la dichiarazione di Mario Paternoter, Dirigente della Squadra Mobile di Modena





Redazione Pressa
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