Questo è un breve invito a distinguere le vicende personali di Papa Bergoglio dal suo effettivo valore cristiano e (perché, no?) filosofico. Punto. Insomma, sulle vicende personali, per carità, non è bello, in questo Paese, essere alla mercé, come in questo caso, di questa stampa da velina di potere, altroché, e su questo siamo d'accordo. Che poi per questo Bergoglio, da ieri non sia più un'icona di sinistra come il Che, soprattutto una icona di anti-omofobia, ecco, personalmente quello è pure naturale e nemmeno qui nulla da eccepire, dopodiché cominciano le magagne: e la magagna principale credo sta nel suo essere stato finalmente sincero.
Certo si dirà che prima, cioè fino all'altro ieri, soprattutto grazie alle sue aperture proprio verso le persone omosessuali 'le quali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana', la 'sincerità' consisteva la sua grandezza, ma noi che non lo siamo, questa grandezza, francamente non la cogliavamo affatto.
Perciò qui mi fermo, ma tuttavia, amici miei, non è che gli usi perniciosi del concetto di 'egemonia culturale a sinistra', di cui fa cenno nel suo libro l'ex ministro Speranza, poi sarebbe in realtà (diciamolo) più l'egemonia culturale turbo-capitalista, non è che ci vuole tutti... frivolidad? Chiedo per un amico.
Paride Puglia
Le dichiarazioni omofobe
Bergoglio, da ieri non sia più un'icona di sinistra come il Che, soprattutto una icona di anti-omofobia
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