19 ottobre 2020: quando il governo vietò anche ai bambini di giocare in gruppo
Esattamente tre anni fa l'entrata in vigore di un nuovo decreto cosiddetto anti-covid, con misure sempre più restrittive. Compreso il coprifuoco dopo le 21 nelle piazze e il divieto di qualsiasi attività sportiva o sociale che prevedesse contatto e vicinanza fisica, anche tra minori
Un certificato verde applicato in modo da renderlo ancora più grottesco, oltre che surreale. Per consentire l'accesso contingentato, anche in aree pubbliche, all'aperto, solo in presenza di persone non solo 'bi' ma 'tri'-dosate' e ad una distanza non inferiore ad un metro. 'Davanti, dietro e a lato, se sedute'. Sì, per Decreto si arrivò a specificare anche questo. Anche la distanza al ristorante, in orari definiti e in assenza di divisorie in plexiglass, che facevano apparire anche una cena a due come un incontro tra cliente e operatore in un ufficio postale. Dove è negato il contatto fisico e consentito solo quello verbale e visivo. Come quelli che si consumavano nelle cosiddette stanze degli abbracci delle Cra, separati dal nylon, per mesi unica possibilità di fugace, e spesso ultimo contatto, tra persone anziane in strutture (protette ma come dimostrò il numero record di morti, nemmeno troppo), con i propri cari, prima di subire anche l'ultimo obbligo di legge: quello di morire soli, senza nessuno accanto. Perché questo successe e questo non dobbiamo dimenticare. Anche perché i danni provocati dalle politiche anti-covid saranno poi dimostrate (quelle sì anche sotto l'aspetto scientifico), nei mesi del post covid, e ancora oggi. Effetti negativi, a volte cronici, importanti ed evidenti che la stessa medicina dello sport di Modena (un tempo muta), confermò ripetutamente e recentemente.
Effetti anche sotto il profilo psicologico, provocati presumibilmente anche da un groviglio di regole contorte e contraddittorie tutto ed esclusivamente made in Italy che variava e vietava addirittura gli orari di apertura delle attività di ristorazione a seconda che il consumo fosse al tavolo, in piedi, consentendo alle prime di chiudere a mezzanotte e alle seconde alle 18. Ma lasciando senza limitazioni e senza regole i ristoranti sulle autostrade e negli aeroporti.
Ma la cosa più desolante è che tutto ciò venne accettato, in nome di un solo presunto interesse superiore. Si dimostrò che l'interesse superiore c'era ma non era quello sanitario e di salute pubblica semplicemente perché soprattutto nella seconda parte della fittizia emergenza, questi non c'erano.
E anche questo bisogna ricordare, perché senza memoria non ci sono gli strumenti per poter combattere e sviluppare alcun pensiero critico e diffuso, necessario quando tutto ciò ritornerà. Non solo sul piano sanitario.
Gi. GA.
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