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Le doglie, la corsa in auto assieme al futuro papà al Policlinico, l’imprevisto che si risolve nel migliore dei modi grazie alla natura, assecondata dalla presenza di spirito dei genitori e dei sanitari. Quando la mamma di Marco, il nome è di fantasia – una donna di 25 anni – mercoledì scorso è giunta in vista del Policlinico, verso le 10 di mattina, la testolina del suo secondogenito si vedeva già e non c’era più tempo per arrivare in sala parto.
Per fortuna l’ospedale è dotato, dal 2015, di un Punto di Accoglienza e Dimissione costituito nell’area dell’ex Pronto Soccorso (ingresso 5), in prossimità dell’ingresso centrale (ingresso 1). Qui è giunta l’auto con il bambino che, di fatto, stava nascendo. In uno spazio coperto, ricavato nella camera calda, i futuri genitori sono stati accolti dall’operatore di turno che ha subito attivato la procedura d’emergenza, mentre la madre partoriva spontaneamente.
I primi a intervenire sono stati una dottoressa e un’infermiera dei vicini Ambulatori della Dermatologia per le ferite difficili che hanno provveduto ad assistere le fasi conclusive del parto, provvedendo a clampare il cordone ombelicale e a reciderlo.
Nel frattempo sono scesi l’Ostetrica, la Ginecologa e il Neonatologo dal VI piano del Policlinico e il bambino è stato stabilizzato e poi accompagnato in sala parto dove si è ricongiunto con la mamma, che vi era stata accompagnata dopo una prima accoglienza nell’Ambulatorio delle ferite difficili – un’area sterile molto simile a una sala operatoria – per tutte le procedure post-parto.
Tutto si è svolto senza intoppi, la madre e il bambino, che pesa 3,5 chilogrammi, stanno bene. Non solo Marco, aveva una gran voglia di nascere, ma si può dire che ha guadagnato molto “nonni” putativi. Nell’area, infatti, erano presenti diversi pazienti in attesa di ricovero e dimissioni.