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San Giuseppe da Leonessa, la carità nelle piccole cose

San Giuseppe da Leonessa, la carità nelle piccole cose

Per il frate sono importanti i colloqui con la persona singola e con chi, condannato a morte, lo vuole accanto, per le ultime ore di vita


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Oggi 4 febbraio si festeggia San Giuseppe da Leonessa.
Giuseppe nasce Leonessa (Rieti) nel 1556; la sua è una famiglia importante ma sfortunata: i genitori muoiono presto e Giuseppe studia sotto la guida di uno zio paterno a Viterbo.
A 16 anni entra nel convento di Assisi e prosegue negli studi fino al sacerdozio (1580); fa le sue prime esperienze di predicatore nelle campagne dell'Italia Centrale.

Il sogno di Giuseppe, però è la missione, che realizza a 31 anni quando il suo Ordine lo manda, assieme ad altri frati, a Costantinopoli, che era all'epoca capitale dell'impero turco.
I missionari Capuccini hanno un loro programma da svolgere nella Capitale di Oriente: assistenza ai cattolici in prigionia, ai malati, collegamento con i gruppi cattolici occidentali che sono a Costantinopoli per lavoro. Il temperamento di fra Giuseppe, però lo spinge a fare di più e si dedica ad annunciare il Vangelo anche ai turchi e in modo particolare al sultano Murad lll.
Il Santo frate viene, però, arrestato come sovversivo ed espulso torna in Italia a fare il predicatore itinerante.
Il suo apostolato, nello stile cappuccino, lo esegue sempre camminando a piedi, così può avvicinarsi e conoscere chi incontra.

Giuseppe si impone ritmi molto intensi: esegue molte predicazioni al giorno; e pochissimo riposo.
Per il frate sono importanti i colloqui con la persona singola e con chi, condannato a morte, lo vuole accanto, per le ultime ore di vita; per i malati fa sorgere piccoli ospedali e ricoveri. Giuseppe combatte altresì l'usura che dissangua le famiglie, facendo nascere 'Monti di pietà', per il piccolo credito.
I paesi e le cittadine che il Santo Capuccino attraversa lo accolgono con venerazione: nascono confraternite intitolate al suo nome.
A 56 anni San Giuseppe da Leonessa muore ad Amatrice (Rieti) e viene sepolto nella Chiesa conventuale della città. Nel 1639 il corpo è poi trasportato a Leonessa, dove tuttora si trova, nel Santuario a lui dedicato. Papa benedetto XlV lo proclamerà santo nel 1746.
Buon onomastico a chi si chiama Giuseppe.
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